Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carla (del 19/08/2024 @ 09:30:00, in Cinema, linkato 413 volte)
“L’ultima vendetta” è un film di Robert Lorenz e con Liam Neeson.
La storia, ambientata nel 1974 durante i “Troubles” in Irlanda del Nord, è quella di Finbar Murphy, un vedovo che conduce un’esistenza tranquilla in una cittadina costiera, tra il pub, le gare di tiro con l’amico poliziotto (Ciarán Hinds) e le chiacchierate con la vicina di casa.
Ma Finbar è in realtà un killer su commissione che ne ha abbastanza di questo lavoro e vuole andare in pensione. Dovrà però rimandare la sua intenzione a causa dell’arrivo in città di un gruppo di terroristi dell’IRA che si sono appena resi colpevoli di un attentato a Belfast, in cui, per errore, sono morti anche dei bambini.
Siamo abituati a vedere Neeson in storie di azione dove c’è di mezzo una vendetta e probabilmente questo è il motivo per cui è stato scelto questo titolo in italiano. L’originale era “In the Land of Saints and Sinners” (nella terra di santi e peccatori), che invece rende molto meglio l’anima drammatica della storia e il desiderio di redenzione di cui è impregnata.
In essa si uniscono, infatti, uno sguardo attento a un periodo storico ben particolare, le ambientazioni suggestive dell’isola di smeraldo e l’elemento di azione e violenza legato al tema del terrorismo e alla figura di vendicatore del protagonista.
Il tutto è così ben misurato, che ne viene fuori un’opera gradevole e per niente scontata nello sviluppo e nella conclusione.
Il risultato è poco meno di due ore di ottimo cinema, che passano in un batter d’occhio nel seguire le vicende di una serie di personaggi imperfetti, tutti però ben costruiti e credibili, attraverso una storia che, una volta conclusa, lascia lo spettatore con un dolceamaro senso di soddisfazione.
Bello davvero!
Ve lo consiglio.
Di Carla (del 15/08/2024 @ 09:30:00, in Cinema, linkato 657 volte)
“Old” è un film di M. Night Shyamalan del 2021.
A suo tempo sono andata a vederlo al cinema con poche aspettative. Mi sono semplicemente affidata al regista nella speranza di passare un bel pomeriggio.
La storia racconta di un gruppo di persone che, durante una vacanza, rimangono bloccate in una spiaggia dove invecchiano velocemente (ogni mezz’ora è come un anno di vita).
Devo dire che mi è piaciuto. L’ho trovato estremamente inquietante, ma non mi maniera fastidiosa. Ero più curiosa di sapere come sarebbe andata a finire che preoccupata per la sorte dei personaggi.
Il film ha una struttura da horror, con la classica escalation di morti, ma con la differenza sostanziale che non è la paura fine a se stessa (né tanto meno il senso di orrore) lo scopo della storia. La minaccia di invecchiare, e poi morire, è un nemico che agisce in maniera più sottile sulla psicologia già minata da altri problemi (di salute, mentali o familiari) dei personaggi. E poi dietro gli eventi che costituiscono la storia ci sono delle motivazioni che danno luogo al classico colpo di scena finale dei film di Shyamalan.
Ammetto che l’ho trovato per certi versi meno potente di quello di altre sue opere, anche perché non sono mai riuscita sospendere del tutto l’incredulità davanti a ciò che stava avvenendo. Però l’aspetto più interessante del film è proprio il modo in cui sono state sviluppate le dinamiche tra i personaggi, che si ritrovano a crescere o a invecchiare in poche ore, e ciò cambia completamente la loro prospettiva rispetto a quelli che consideravano i problemi della loro vita.
Bravi gli attori (tra cui Vicky Krieps, già vista nella serie “Das Boot” e nel film “Il filo nascosto”, e una vecchia conoscenza come Rufus Sewell). Molto convincente il trucco dei personaggi adulti che invecchiano, come pure le scelte di casting sui bambini che crescono durante il film. Alcuni dialoghi non sono proprio il massimo, come pure alcune scelte dei personaggi sono un po’ tirate per i capelli, sia in negativo (tipico delle storie horror) che in positivo, ma nel complesso ho passato quasi due ore di puro svago, per cui non posso lamentarmi.
Anzi, se vi capita, vi consiglio di fare altrettanto.
Di Carla (del 12/08/2024 @ 10:30:00, in Cinema, linkato 481 volte)
Uno degli ultimi film che ho visto al cinema è “Cult Killer” di Jon Keeyes con Antonio Banderas e Alice Eve.
Si tratta di un thriller caratterizzato da cupe atmosfere noir che racconta dell’improbabile alleanza tra un’investigatrice e una serial killer accomunate da un passato di abusi.
Mi è davvero difficile dirvi qualcosa sulla storia senza anticiparvi troppo. Io stessa sono andata al cinema dopo averne letto la breve descrizione e mi è dispiaciuto averlo fatto, perché mi ha tolto la sorpresa relativa a un evento che accade proprio nella prima parte del film.
Vi basti sapere che ha come protagonista Cassie Holt, interpretata da Alice Eve (che probabilmente ricorderete anche in “Star Trek Into Darkness”), un’investigatrice che gestisce insieme a Mikeal Tallini, interpretato da Banderas, un’agenzia che talvolta collabora con la polizia. Tallini l’ha salvata dall’alcolismo cinque anni prima e rappresenta per lei qualcosa di simile a una figura paterna.
Nel film si raccontano in parallelo le indagini sul caso della serial killer e, attraverso una serie di flashback, la storia di Cassie e Tallini, come si sono conosciuti, come si è sviluppata la loro amicizia e il loro rapporto lavorativo, ma anche episodi del passato di abusi subito da lei, che l’aveva portata a un passo dal baratro prima che incontrasse l’investigatore.
Ho amato moltissimo questa scelta, che ci permette di scoprire poco alla volta ciò che è accaduto nel passato e di conseguenza di comprendere meglio ciò che sta accadendo nel presente.
Il tutto ha luogo in un’Irlanda in cui si muovono personaggi malvagi e corrotti, privi di qualsiasi senso morale e di vergogna, fieri della propria malvagità, che una serial killer sta massacrando uno dopo l’altro, per vendicarsi del male indicibile che le hanno procurato.
Nel farlo, però, uccide per errore un innocente.
Ed ecco che nasce, come detto, un’alleanza improbabile tra investigatrice e serial killer contro i veri cattivi di questa storia. È però un’alleanza imperfetta, in quanto macchiata da un errore forse imperdonabile.
Questo film contiene elementi a me molto cari, tra cui un sapiente uso dei flashback e la presenza di personaggi principali con un lato oscuro, alcuni dei quali decidono di abbracciarlo mentre altri riescono a domare il mostro che vive dentro di loro.
Se piacciono anche a voi, vi consiglio di vederlo.
Di Carla (del 02/08/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 539 volte)
“Riviera” è una serie Sky Original di produzione britannica ideata da Neil Jordan e interpretata da Julia Stiles nel ruolo della protagonista Georgina Clios.
La serie è costituita da tre stagioni (28 puntate in tutto) che sono andate in onda dal 2017 al 2020 ed è ora conclusa.
Adoro questa serie, non tanto per la trama, ma piuttosto per l’ambientazione e soprattutto per il personaggio della Stiles: imperturbabile, incasinata, ma sempre col giusto abbinamento di scarpe e accessori, e i capelli in ordine.
Questa terza stagione si stacca delle due precedenti, lasciando indietro i filone narrativo della famiglia Clios. Georgina si riprende il cognome da nubile, Ryland, e inizia una nuova vita, prima come insegnante e poi, insieme al personaggio di Gabriel Hirsch, nel recupero di opere d’arte rubate.
Mentre Georgina e Gabriel (interpretato da Rupert Graves, che probabilmente ricorderete in “Sherlock”) si trovano a Venezia per recuperare un dipinto perduto e qui finiscono invischiati in uno strano intrigo internazionale, che li porterà di nuovo in Costa Azzurra e poi addirittura in Argentina (dove spunta nel ruolo del sindaco di Buenos Aires addirittura l’attore di telenovelas, come “La donna del mistero”, Gabriel Corrado).
La storia con due protagonisti, lei quella seria (a tratti gelida) e lui ironico come solo un britannico sa essere, funziona alla grande e ci permette di chiudere un occhio su una trama a tratti stiracchiata, ma di certo più interessante e meglio articolata di quella della seconda stagione.
Ogni puntata è ricca di colpi di scena fino a quella finale, che spariglia ancora di più le carte tra i buoni e i cattivi, anche perché in “Riviera” nessun personaggio appartiene solo a una delle due categorie, e questo è un altro motivo per cui mi sono divertita tanto guardare questa serie.
Da vedere.
Se non avete visto le due stagioni precedenti, è il caso di recuperarle, anche per capire il ruolo di alcuni personaggi e ovviamente per comprendere le motivazioni della protagonista.
Di Carla (del 27/07/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 533 volte)
“The Race - Corsa mortale” è una serie britannica Sky Original del 2019.
È ambientata in un futuro distopico, in cui un virus realizzato in laboratorio (non spiego a che scopo, per non spoilerare) ha come effetto collaterale quello di trasformare le persone in creature primitive che temono la luce e si nutrono di altri esseri umani, in pratica una via di mezzo tra vampiri e zombie, che riporta alla mente le creature di “Io sono leggenda” di Richard Matheson e dell’omonimo film.
Visto che non si riesce a contenerli, gli esseri umani si barricano nelle loro case durante le ore notturne (da qui il titolo in lingua originale “Curfew”, coprifuoco).
In questo contesto viene organizzata una corsa clandestina, che in una sola notte attraversa da sud a nord tutta l’isola britannica. I vincitori potranno trasferirsi in un’isola incontaminata.
Il bello di questa serie non è tanto la storia in sé (che involontariamente ha richiami addirittura col recente passato, visto che si parla di coprifuoco a causa di un virus!), ma i personaggi. Attraverso flashback sapientemente mescolati agli eventi che si susseguono durante una sola notte, conosciamo a fondo i personaggi e scopriamo da dove proviene il virus e come se ne è perso il controllo. Il tutto è condito di humour nero britannico, un bel po’ di gente che muore male e disavventure varie on the road.
Pare che sia finita con un’unica stagione, anche se ci sarebbero i presupposti per andare avanti e magari risolvere il problema del virus.
In ogni caso, ve la consiglio. All’inizio può sembrare un po’ strana, ma fidatevi: man mano che imparate a conoscere i personaggi, non può che appassionarvi.
Di Carla (del 10/06/2024 @ 15:30:00, in Tennis, linkato 2723 volte)
Il 10 giugno 2024 per la prima volta un tennista italiano raggiunge il numero 1 del ranking mondiale di tennis maschile (ATP): Jannik Sinner.
Non solo, in questa stessa data Jasmine Paolini raggiunge il numero 7 del ranking mondiale di tennis femminile (WTA), facendo sì che per la prima volta l’Italia abbia contemporaneamente un rappresentante nella top 10 di entrambe le classifiche, cui si aggiunge Andrea Vavassori al numero 10 del ranking mondiale di doppio maschile.
Si tratta della dimostrazione più evidente di come il tennis italiano stia vivendo forse il miglior momento della sua storia, testimoniato anche dal fatto che abbiamo un/a tennista e una coppia in lizza per le Finals ATP e WTA sia in singolare che in doppio.
Per chi è tifoso di tennis è davvero una grande soddisfazione, anche perché seguire in maniera assidua questo sport non è affatto semplice: richiede davvero tanto tempo e una certa adattabilità al guardare partite negli orari più disparati del giorno o della notte per circa 11 mesi l’anno.
Io ho la fortuna di essere una lavoratrice autonoma e di decidere quando e dove lavorare, e quindi riesco a guardare gran parte delle partite degli italiani nei circuiti maggiori (a volte organizzandomi con due o tre schermi) e in particolare tutte quelle di Jannik e Jasmine, ma allo stesso tempo è faticoso, perché non c’è mai un attimo di pausa e, come tutti, anche io ho una vita mia!
Ma questi risultati rendono la mia fatica decisamente più accettabile.
Come vi raccontavo tempo fa, ho iniziato a seguire il tennis in maniera costante durante il periodo della pandemia, poiché era stato uno dei primi sport a ripartire. Da allora è diventato un po’ una droga, una di quelle che però non fanno male alla salute, al massimo ogni tanto ti tolgono qualche ora di sonno e ti incasinano un po’ i ritmi circadiani.
Questi fastidi sono per me assolutamente sopportabili di fronte al senso di benessere che mi dà il guardare una partita di tennis, ancora di più se poi a vincere è un italiano. Mi rilassa, mi emoziona e, poi, quando finisce mi dà la giusta spinta a dedicarmi alle altre attività, incluse quelle lavorative.
Il tennis mi ha progressivamente aiutato ad attenuare gli strascichi psicologici del regime sanitario adottato durante la pandemia e, anche se sono ancora una persona molto più ansiosa di quella che ero un tempo, l’avere questo tipo di “impegno” mi conferisce un senso di ordine e mi consente di guardare al futuro di nuovo con ottimismo, e magari di iniziare a gettare le basi di qualche altro progetto lavorativo e personale (le due cose, per mia fortuna, non sono separate).
In tutto questo devo ringraziare Jannik, Jasmine e tutti gli altri, che mi fanno compagnia nel mio personale viaggio e che mi ispirano con la loro ambizione e con la determinazione e l’impegno con cui lavorano per trasformare i loro sogni in realtà.
Le loro storie dimostrano che, se hai un obiettivo in cui credi e se lavori duramente per ottenerlo, per quanto questo possa apparire lontano e difficile, non è affatto impossibile raggiungerlo.
Nel 2018 a un giovanissimo Jannik Sinner venne chiesto quale fosse il suo sogno e lui rispose che era diventare il numero uno al mondo.
Il 10 giugno 2024 quel sogno è diventato realtà.
Jannik ci ha mostrato che può accadere: i sogni si avverano.
Di Carla (del 07/06/2024 @ 09:30:00, in Varie, linkato 528 volte)
Vi presento ufficialmente la nuova versione del mio sito, che è online già da circa un mese.
Nelle scorse settimane ho guidato i miei follower nei vari social network in un tour del sito attraverso le schermate delle varie pagine.
Lo voglio riproporre anche qui per chi segue il blog.
Facendo clic sulle singole immagini si accede al rispettivo post della mia pagina Facebook in cui è possibile visualizzarle alla massima risoluzione.
Ciò che vedete qui sopra è l’aspetto che il mio nuovo sito ha su Chrome su PC con uno schermo grande (larghezza 1920 px) non appena si apre la pagina.
Il nuovo sito, rispetto a quello vecchio, si adatta alla risoluzione del dispositivo, quindi gli elementi della homepage appaiono diversi su schermi più piccoli.
E sul cellulare il menù che vedete a sinistra può essere aperto o chiuso tramite un apposito pulsante, mentre i contenuti sono disposti in verticale.
L’ho creato io a partire da un template gratuito, di cui ho modificato il codice HTML originale per adattarlo alle mie esigenze. È costituito da pagine statiche, vale a dire che non uso un CMS (content management system), tipo WordPress o Wix. Sono tutte pagine su cui ho scritto il codice HTML manualmente.
Ho voluto inserire nella homepage alcuni widget collegati ai miei account social e uno che riporta gli ultimi articoli sul blog.
Purtroppo il widget di X/Twitter mostra i post/tweet solo se si è loggati su Twitter nello stesso browser. È proprio fatto male di suo.
Bisognerebbe chiedere a Elon Musk di provvedere!
Su cellulare, visto che di solito Twitter viene usato su app, all’interno del widget c’è scritto che non ci sono tweet, ma basta toccarlo per accedere al mio profilo.
Ho inserito anche un widget di Instagram, dove scorrono un certo numero di post, a partire dal più recente. Qui lo vedete sulla destra, mentre nella versione per cellulare sarà in fondo alla pagina.
Nella homepage ci sono, inoltre, una serie di riquadri con un’immagine. Facendo clic su di essi, si accede ad alcune sezioni del sito.
Qui se ne vedono solo due: quello che porta alla mia biografia e quello che porta alla sezione sull’ autoeditoria. Per vedere gli altri bisogna scorrere verso il basso.
La seconda pagina del mio nuovo sito, BIO (accessibile sia dalla homepage che dal menù), è quella che parla di me.
Al di là della breve biografia, che è poi più o meno la stessa riportata nei miei libri, e di una mia foto di qualche tempo fa con l’edizione in copertina rigida di “ Affinità d’intenti” [link], ciò che voglio mostravi è la parte inferiore della pagina, chiamata “ Curiosità”.
Contiene sei immagini, di cui ne sono visibili al massimo tre contemporaneamente su PC e solo una su cellulare. Per passare alle altre, basta scorrere a destra o a sinistra.
Cliccando su di esse o toccandole, si accede direttamente a una sezione del mio blog che contiene articoli o materiale relativi all’argomento:
1) Video (booktrailer, conferenze, ecc...);
2) Audio (podcast, interviste, ecc...);
3) Tennis (il mio sport preferito!);
Per approfondire, date un’occhiata alla pagina:
La terza pagina del mio nuovo sito è intitolata BIBLIO (accessibile sia dalla homepage che dal menù) ed è quella dedicata alle mie pubblicazioni.
Appena la aprite, venite accolti da questa schermata (questo è ciò che si vede a tutto schermo su PC) in cui appare una foto con alcune copie del mio ultimo romanzo “ Nave stellare Aurora”.
Nella parte alta della pagina c’è un piccolo menù orizzontale che consente di saltare direttamente alla sezione che interessa.
Le sezioni sono:
1) Romanzi;
2) Saggi;
3) Traduzioni;
4) Fan fiction gratuita;
5) Altri scritti;
6) Acquista;
7) Naviga per genere.
Ogni scheda include alcune informazioni: breve descrizione, generi, temi (per farsi un’idea degli elementi presenti nella storia) e data di pubblicazione. Inoltre, sono riportati i link ai minisiti dedicati a ciascuna serie o romanzo.
In Traduzioni trovate le principali informazioni sui libri della serie L’ascensione di Valheel di Richard J. Galloway, di cui sto curando la traduzione in italiano (la serie non è ancora conclusa), e il link al sito italiano dell’autore.
In Fan fiction gratuita sono presenti alcune informazioni e tutti i link per scaricare gratuitamente “La morte è soltanto il principio”, il mio sequel alternativo del film “La Mummia” di Stephen Sommers (1999).
In Altri scritti sono raccolte informazioni e qualche link su altre cose da me scritte (articoli scientifici, sceneggiature, poesie, testi di canzoni) o che magari potrei scrivere in futuro. In quest’ultima sottosezione, Idee, potrebbero comparire i miei work in progress.
In Acquista, invece, ho raccolto i link alle pagine delle principali librerie online dove sono presenti i miei libri.
Infine, c’è Naviga per genere. Questa sezione permette di esplorare i miei libri scegliendo prima il genere che vi interessa.
Le pagine dei generi, oltre a contenere informazioni sui singoli libri e dei rapidi menù per acquistarli dal negozio online preferito, offrono altro materiale, come articoli sui temi trattati e sulle location, comunicati stampa e rassegne stampa.
Potete visitare la pagina delle mie pubblicazioni da qui:
Una volta viste le pagine dei singoli generi (vi consiglio di visitarle una per una), dal menù, facendo clic su EVENTI, potete accedere alla pagina corrispondente.
Qui verranno riportati gli eventi futuri a cui parteciperò.
Al momento ci potete trovare:
- le informazioni sul tipo di eventi per cui sono disponibile (nel caso qualcuno volesse invitarmi!);
- del materiale di approfondimento delle mie partecipazioni passate (video e articoli);
- dei link per scaricare del materiale promozionale ad alta risoluzione (per gli eventuali organizzatori interessati);
- e, infine, un elenco completo di tutti gli eventi a cui ho partecipato dal 2013, inclusi i link agli articoli con i resoconti e talvolta alla registrazione dell’evento.
Potete visitare la pagina qui:
Facendo clic su EXTRA, si accede a una pagina che non esisteva nella vecchia versione del sito.
Qui trovate un sacco di cose sfiziose, tra cui:
- link ad articoli di approfondimento su fantascienza e scienza, sulla scena del crimine tra realtà e fantasia, sull’autoeditoria, sulle location dei miei libri, sui personaggi e tanto altro;
- sfondi ispirati ai miei libri per PC e cellulare;
- altro materiale grafico da scaricare relativo ai miei libri;
- i booktrailer e i teaser di alcuni miei libri;
- il mio catalogo completo scaricabile (.pdf).
Potete visitare la pagina qui:
Rimane un’ultima pagina del mio sito da mostrarvi: CONTATTAMI.
Ovviamente contiene i miei contatti:
- email;
- il link a tutti i miei profili sui social network;
- il link per scaricare la Rights List in inglese dei miei libri (per agenti e editori esteri);
- il press kit per giornalisti e blogger;
- informazioni per i bibliotecari e per gli utenti delle biblioteche;
- informazioni per i librai e per i lettori che preferiscono acquistare i libri in libreria.
Potete visitare la pagina qui:
Spero che questo tour del sito vi sia stato utile e, soprattutto, che il sito vi sia piaciuto.
In tal caso, se vi va, condividetene l’URL con i vostri amici: www.anakina.net
Grazie, buona navigazione e buone letture!
Di Carla (del 18/05/2024 @ 09:30:00, in Tennis, linkato 545 volte)
Lo scorso primo maggio ho trascorso un bellissimo pomeriggio al Tennis Club Cagliari, in occasione della terza giornata del torneo ATP Challenger 175 Sardegna Open.
Quest’anno i biglietti era giornalieri, con inizio degli incontri a mezzogiorno (che poi continuavano fino a tarda sera), quindi abbiamo avuto l’occasione di vedere tanto tennis. E, trattandosi di un giorno di festa, era pieno di gente.
Nonostante il ritiro durante l’incontro, ho potuto vedere giocare Fabio Fognini per la prima volta dal vivo.
Ho visto anche Giulio Zeppieri (anche lui si è ritirato... quanta sfortuna per i nostri).
E ho rivisto con piacere, dopo lo scorso settembre a Bologna, Lorenzo Sonego, che ha salvato la giornata, vincendo in tre set contro Alex Michelsen!
Il grande tifo è stato sicuramente un fattore in questa vittoria. Lorenzo è uno di quei giocatori che anche nei momenti difficili riesce a trovare nell’ambiente che lo circonda le motivazioni e la forza necessaria per spuntarla. E anche in questa occasione l’ha dimostrato.
Inoltre, è stato simpatico incrociare una ventina di volte (a sua insaputa) anche quest’anno Lorenzo Fares di SuperTennis TV e altre facce note come Mauro Ricevuti e il presidente della FITP Angelo Binaghi.
Insieme al mio compagno ci siamo messi ad osservare il viavai dei giocatori, cercando di individuarne il più possibile, come Luciano Darderi (speriamo di riuscire a vederlo giocare in un’altra occasione futura), Lorenzo Musetti, Yoshihito Nishioka, Juan Manuel Cerundolo, Gabriel Diallo, Juan Pablo Varillas, Daniel Elahi Galan e tanti altri.
Io indovinavo gran parte dei nomi, invece lui, quando non li riconosceva, sparava un nome a caso, totalmente improbabile, di un altro giocatore. E ci mettevamo entrambi a ridere.
Per fortuna, non ci conosceva nessuno!
Inoltre, abbiamo visto in campo Daniel Altmaier, Shintaro Mochizuki, Taro Daniel, Camilo Ugo Carabelli, Marton Fucsovics (che ha giocato contro Zeppieri) e Federico Coria (che ha giocato contro Fognini).
Insomma, anche quest’anno ci siamo proprio divertiti.
Tutte le foto sono mie (© 2024): 1) io durante l’incontro tra Alex Michelsen e Lorenzo Sonego; 2) Fabio Fognini; 3) Lorenzo Sonego.
Di Carla (del 13/05/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 720 volte)
Questa serie Sky Original include tre stagioni andate in onda tra il 2021 e il 2023 (fino all’inizio del 2024) e disponibili on demand su Sky e NOW.
La storia è ambientata in un contesto contemporaneo. Nella prima stagione, a causa di un’espulsione di massa coronale di notevole entità, una tempesta solare si abbatte sull’Europa, mettendo in ginocchio il trasporto aereo e la distribuzione di energia. Il primo ministro britannico deve fare fronte alle conseguenze di questo evento attraverso un’unità anticrisi denominata COBRA.
La serie non parla dell’aspetto catastrofico della vicenda (e questa è la cosa migliore!), ma si concentra sul modo in cui la politica (soprattutto), la stampa e l’opinione pubblica affrontano la crisi. Parla di decisioni difficili, di personaggi che cercano di approfittare della situazione a proprio beneficio e di altri che arrivano a mettere a rischio la vita per portare a termine il proprio lavoro.
Centrali nella trama sono i personaggi del primo ministro (conservatore), interpretato da un Robert Carlyle in grande spolvero, del suo capo di gabinetto, interpretato dalla bravissima Victoria Hamilton, e del capo della segreteria per le emergenze civili, interpretato dal fenomenale Richard Dormer (che avevo già apprezzato tantissimo in “Fortitude”, dove era il capo della polizia).
Mentre il prolungato black-out porta tutta una serie di problemi e proteste in una delle regioni del Regno Unito (quella che il primo ministro ha dovuto, suo malgrado, sacrificare, poiché mancavano i pezzi di ricambio per far ripartire tutte le centrali elettriche, e quindi ha dovuto fare una scelta), i protagonisti si trovano ad affrontare gravi vicissitudini personali e familiari.
La tensione sale, puntata dopo puntata, fino a raggiungere il culmine nell’ultima (sono sei in tutto), in cui la storia si risolve con alcuni apprezzabili colpi di teatro.
Ammetto che in alcuni punti ho letteralmente esultato.
Ho visto la serie in lingua originale e, se capite l’inglese parlato (potete anche mettere i sottotitoli), consiglio anche a voi di farlo, poiché il doppiaggio non permette di apprezzare numerose sfumature, come le differenze sociali e di origine territoriale dei vari personaggi.
In generale, ritengo che la storia sia molto ben scritta, anche e soprattutto a livello di dialoghi.
Questa prima stagione potrebbe essere quasi definita una miniserie autoconclusiva, visto che include solo sei puntate e la storia in qualche modo si chiude. Però successivamente sono state prodotte altre due stagioni: “Cobra - Cyberwar” e “Cobra - Rebellion”.
Nella seconda, come potete intuire dal titolo, la crisi che colpisce il Regno Unito è dovuta a un attacco al sistema informatico britannico. Nella terza, invece, la crisi è legata a un disastro ambientale.
La prima stagione mi è piaciuta così tanto, che ne avrei voluto di più. Allo stesso tempo, temevo che la scelta di prolungare la storia in una seconda e poi addirittura una terza stagione avrebbe provocato una inevitabile caduta nella ripetitività e nell’allungamento di brodo. Anche perché significava che ci sarebbe stata almeno un’altra grossa crisi, il che onestamente mi sembrava un po’ eccessivo nello stesso universo narrativo e con gli stessi personaggi.
Effettivamente questo rischio non è stato del tutto evitato e bisogna fare un piccolo sforzo per accettare che capitino tutte al povero primo ministro Sutherland! Ma, una volta messo da parte questo problema, devo dire che anche la seconda e a terza stagione sono molto godibili e mi trovo più o meno a confermare l’opinione che ho espresso per la prima.
Non dico altro per evitare inutili spoiler.
Magari, se volete vedere questa serie, potete approfittare del fatto che tutte e tre le stagioni sono disponibili per guardarla tutta dall’inizio alla fine. In questo modo non perderete i collegamenti tra di esse o non li dimenticherete.
Insomma, non rischiate di fare come ho fatto io, che non ero sicura di aver visto la seconda stagione e l’ho rivista tutta perché comunque non mi ricordavo più quasi nulla.
Di Carla (del 06/02/2024 @ 09:30:00, in Serie TV, linkato 833 volte)

Premetto che non mi interessano i videogiochi. L’ultima volta che ci ho giocato è stata nel 1998 su un pc con Windows 95. Quindi non conosco quello da cui è tratta questa serie. Ve ne parlo da spettatrice amante della fantascienza.
Si tratta di una serie di fantascienza militare/space opera, ambientata in un futuro lontano, piena di belle astronavi, pianeti dalle caratteristiche più disparate e una specie aliena nemica con cui l’umanità è in guerra. E uno degli strumenti di guerra più potenti di cui gli umani dispongono è costituito dagli Spartan, dei guerrieri umani potenziati e privati di emozioni. Tra questi c’è il protagonista, John-117, conosciuto col nome di battaglia Master Chief.
Non vi dico altro della trama, perché credo sia meglio scoprirla passo per passo nell’arco delle nove puntate della serie. Mi limito a chiarire, piuttosto, che mi riferisco solo alla prima stagione. Nel vederla, infatti, ci si rende subito conto che tutti i filoni narrativi iniziati non hanno abbastanza spazio per essere conclusi. Sembra quasi tutta una grande introduzione al resto delle stagioni. In ogni caso, ci sono degli aspetti che vengono chiariti. Inoltre, ho trovato il finale con colpo di scena (quasi un cliffhanger) molto soddisfacente. Con una struttura narrativa così complessa, c’era il rischio che certi filoni venissero chiusi in maniera troppo frettolosa, ma così, tutto sommato, non è stato.
La trama contiene tutta una serie di elementi che mi sono particolarmente congeniali.
Uno di questi è senza dubbio il fatto di avere un protagonista che non conosce affatto la propria identità e la rivelazione di quest’ultima è centrale all’interno della serie.
Un altro elemento interessante è l’uso dell’intelligenza artificiale (Cortana), che nasce come strumento per controllare, ma che a un certo punto si fa delle domande su quanto sia giusto o meno seguire gli ordini che riceve. Qui l’IA, che all’inizio ha una connotazione inquietante e apparentemente negativa, poi si rivela un personaggio positivo.
Poi c’è la presenza di un personaggio profondamente ambiguo (ancora più dell’IA) nelle mani dei supercattivi (gli alieni), che ha un’evoluzione particolare. Peccato che debba cadere vittima del solito spietato karma delle produzioni americane, in cui il pentimento non basta mai per redimersi.
Ma gli alieni non sono gli unici cattivi. Sono appunto solo i supercattivi, cioè quelli che sono cattivi e basta, senza ulteriori approfondimenti. Anche tra gli umani c’è qualche personaggio decisamente negativo, come la dottoressa Halsey, che è a capo del programma Spartan. Però nel suo caso vengono messe alla luce delle motivazioni che, per quanto eccessive, hanno una logica intrinseca che fornisce al personaggio un certo spessore.
Infine, gli effetti speciali sono per gran parte veramente notevoli. Gli alieni mi hanno ricordato diverse creature viste nella saga di Star Wars. Forse solo l’ambientazione dello scontro nell’ultima puntata è un po’ povera.
L’unica cosa che mi ha lasciato perplessa è la collocazione del dispositivo che sopprime le emozioni degli Spartan: nella parte bassa della schiena. Mah!
Nel complesso mi sono divertiva a vedere questa serie. La storia è intrigante e ben sviluppata. E alla fine della visione rimane la curiosità di poter al più presto tuffarsi nella seconda stagione.
“Halo” è disponibile su Paramount+ e quindi anche per chi ha il pacchetto cinema di Sky.
Dall’8 febbraio 2024 si potrà vedere anche la seconda stagione.
Tutte le immagini sono proprietà di Paramount+ (© 2022).
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