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 Trilogia del detective Eric Shaw... di Carla
 

“Il fatto che le nostre specie sono nemiche non significa che anche tu e io dobbiamo esserlo.” Per caso

 

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carla (del 14/10/2011 @ 20:30:10, in Musica, linkato 1809 volte)

Nell'attesa dell'uscita del loro nuovo album "Fallen Empires", prevista per novembre, gli Snow Patrol non stanno proprio fermi un attimo.
Dopo il primo singolo "Called Out In The Dark" ecco il nuovo "This Isn't Everything You Are", che verrà pubblicato un giorno prima dell'album (13 novembre), ma che ha già debuttato in radio e da oggi anche in video. Quest'ultimo è stato girato a Buenos Aires qualche settimana fa.
Nel frattempo nuove date si aggiungono al loro prossimo tour, oltre che nuove apparizioni. Il 6 novembre saranno infatti ospiti degli MTV EMA 2011, come headliner dell'evento che avrà luogo nel municipio di Belfast e che sarà collegato a quello principale, che si svolgerà all'Odyssey Arena.
Inoltre la band ha dato il via al progetto fan video per il brano "Fallen Empires" (un po' come avevano fatto qualche anno fa i Placebo col video della cover "Running Up The Hill"), coinvolgendo direttamente i propri sostenitori nella registrazioni delle varie parti del video, che poi verranno votate dalla stessa community di fan della band. Quelle che otterranno più voti, per ogni singola parte, finiranno nel video ufficiale.

Ed ecco il video di "This Isn't Everything You Are", brano che sembra avere tutte le carte in regola per diventare una hit. Speriamo che ciò si concretizzi anche in Italia e di vederli quindi presto nel nostro paese.

Foto: © 2009 Rita Carla Francesca Monticelli

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Di Carla (del 13/10/2011 @ 19:01:29, in Musica, linkato 3011 volte)

Ieri mattina Daniele Groff ha concesso un'intervista a Radio Alcamo Centrale, in cui ha parlato della sua carriera, del tour acustico e dell'uscita del prossimo album.
Vi riporto qui la registrazione (grazie a Fabio D'Ambrosio).

Intanto continua il suo tour acustico nei locali di tutta Italia in cui ripropone 13 anni di successi. Dopo il concerto di Campogalliano dello scorso 7 ottobre, Daniele è atteso dai suoi fan a S. Egidio Alla Vibrata il 21 ottobre. Si è inoltre aggiunta una nuova data il 18 novembre al Piccadilly di Chiaravalle (AN).

© 2006 Rita Carla Francesca MonticelliEcco il riepilogo delle date:
21 ottobre - Dejavu - S.Egidio Alla Vibrata (Teramo)
18 novembre - Piccadilly - Chiaravalle (AN)

Si tratta in entrambi i casi di concerti in duo acustico.

Informazioni sui locali:
Dejavu
via V.Veneto, 38/40
Sant'Egidio alla Vibrata
Per info: 3283744012 – 3384231576 e infodejavu@tele2.it

Piccadilly
c.so Matteotti 131
Chiaravalle
Inizio: ore 22.
Per info e prenotazioni: tel 07107451498. mail Piccadilly2005@virgilio.it

Se volete iscrivervi alla newsletter potete farlo dal sito ufficiale di Daniele Groff: www.danielegroff.com

Vuoi Daniele Groff nel tuo locale/festival/evento?
Il contatto per il tour booking è:
booking@danielegroff.com

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Di Carla (del 12/10/2011 @ 21:33:00, in Lettura, linkato 1735 volte)
More about The Evolutionary Void


 La fine di un grande viaggio

Recensione originariamente scritta e pubblicata su aNobii il 14 lottobre 2010. 

Quest'ultimo capitolo della trilogia del vuoto di Hamilton è, a mio parere, il più bello della saga, non solo perché porta a compimento una grande storia, ma soprattutto perché lo fa sorprendendoti continuamente durante la lettura e cambiando continuamente i punti di riferimento del lettore, che assolutamente non è in grado di anticipare le sue mosse. Qui l'autore dà letteralmente libero sfogo alla propria fantasia senza il minimo timore di apparire eccessivo. E riesce a farlo, rimanendo sempre credibile.
 Leggere questi tre libri è stato un viaggio fantastico, che mi ha permesso di guardare alla fantascienza con occhi diversi. Lo consiglio a chiunque ami le storie complesse e ben costruite, non soltanto agli amanti del genere.

Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii:
http://www.anobii.com/anakina/books

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Di Carla (del 11/10/2011 @ 22:31:14, in Cinema, linkato 2082 volte)

© 2011 20th Century FoxSono andata a vederlo con nessuna aspettativa, anzi mi ero detta che se non avessi trovato l'orario giusto, avrei potuto farne anche a meno e aspettare a vederlo su Sky.
Devo dire che mi sono dovuta ricredere.
La bellezza di questo film prescinde il fatto di voler essere un prequel del famoso "Pianeta delle Scimmie" nelle sue varie incarnazioni. Infatti può essere visto e apprezzato da chiunque, sia che si tratti di un amante della fantascienza e conosca bene questa saga sia che non ne abbia la minima conoscenza.
È un bel film oltre ogni aspettativa perché ti prende e ti fa soffrire con il protagonista, che non è umano, ma è come se lo fosse. Ciò che però è ancora più eccezionale è il fatto che si provi pena per ciò che gli accade, poiché sembra talmente reale che nella nostra mente è un vero scimpanzè esistente e non una creazione di computer grafica.
Più volte durante la visione mi sono ritrovata a mormorare "poverino", come se si trattasse di un cagnolino o altro animale in difficoltà, per poi rendermi conto che stavo provando empatia per un essere che non esisteva né fisicamente (non era una vera scimmia ma il risultato di fantastici effetti speciali) né idealmente (una vera scimmia non potrebbe essere mai tanto intellingente). Insomma mi ha emozionato come se non si fosse trattato di un film di fantiscienza, ma quasi di una storia vera. Se un film riesce a fare questo con una trama completamente fuori dalla realtà è veramente un bel film. Tanto di cappello.
Non solo. Il mio coinvolgimento è stato tale proprio da ripromettermi di non riguardarlo più in seguito, proprio perché in certe parti mi sono immedesimata un po' troppo e in un certo senso mi hanno turbato.
Credo che il personaggio di Cesare meriterebbe una sorta di Oscar per personaggi virtuali. Sarebbe proprio l'occasione perché l'Academy ne creasse uno, in modo da premiare la capacità di coloro che l'hanno disegnato di dare luogo ad un personaggio così realistico da sembrare dotato di vita propria.
A chi non ha ancora visto questo film posso solo consigliare: vedetelo, ma soprattutto andate a vederlo al cinema.

Foto: © 2011 20th Century Fox

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Di Carla (del 10/10/2011 @ 18:41:21, in Lettura, linkato 3086 volte)
More about Il Re dei torti


 Il favoloso mondo delle class action

 In un libro come questo si vede il vero Grisham, che ti affascina semplicemente raccontando il contesto delle sue storie. Alla fine non importa che alcuni eventi salienti non vengano vissuti direttamente dal lettore e magari il romanzo finisca un po' in sordina, poiché ciò che veramente ti cattura è tutto il resto.
 In questo caso si parla di class action e di come tantissimi avvocati le sfruttino per arricchirsi all'inverosimile, trasformandole in una vera droga e usando metodi non sempre ortodossi per arrivare a guadagnare sempre di più, perdendo spesso il contatto con la realtà.
 Tutto ciò basta a tenerti incollato alle pagine fino alla fine.

 Romanzo consigliatissimo. Meriterebbe più di 4 stelline, ma non ancora le 5, che vedo più adeguate ad alcuni suoi veri capolavori, come "La Giuria".








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Di Carla (del 07/10/2011 @ 05:57:53, in Lettura, linkato 2736 volte)


 Una superba prova di scrittura... ma niente più di questo

 È una storia triste, senza speranza, tra il sogno e la follia, fatta di un continuo balzare avanti e indietro nel tempo da parte del protagonista, che ne è la voce narrante.
 Sicuramente si tratta di una superba prova di scrittura creativa da parte di James Braziel, che guarda caso insegna questa materia all'università.
 Ma oltre a questo non c'è molto altro da dire.
 Potrei capire se tutto questo dramma, questa tristezza e follia fosse stata usata per vedere tramite gli occhi di un personaggio una situazione realistica, che potrebbe essere accaduta in un contesto reale. Lo sforzo creativo avrebbe avuto anche un che di meritevole, benché io avrei evitato il libro a priori, perché quando leggo voglio divertirmi non deprimermi.
 Ma qui si parla di un prossimo futuro post-apocalittico assolutamente improbabile, insomma dramma e tristezza fine a se stessa, allo scopo di deprimere chi legge, tutto il contrario di quello che sembra leggendo la quarta di copertina, che pare volutamente fuorviante (per vendere il libro o forse chi l'ha scritta non l'ha neanche letto).
 Nel leggere questo romanzo di Braziel si ha la sensazione più che altro che si tratti di una sorta di lungo triste prologo alla storia vera e propria, che però non c'è.
 Sarà forse nel seguito "Snakeskin Road" pubblicato l'anno dopo e che segue le vicende della moglie del protagonista?
 Non so se vorrò rischiare e leggere anche questo libro.
 Di positivo c'è però che il romanzo è abbastanza corto. Alla fine dei conti l'autore non è affatto prolisso e ci racconta con maestria le vicende passate del protagonista, che l'hanno portato fino all'epilogo, in parte preannunciato già dall'inizio.
 La lettura scorre leggera e il romanzo ti prende, questo non posso negarlo, ma quando compro un romanzo di Urania mi aspetto ben altro.

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Di Carla (del 06/10/2011 @ 05:09:02, in Varie, linkato 2365 volte)

Non sono mai stata una fanatica della Apple, l'unico prodotto che ho è un vecchio iPod Mini di seconda mano, che uso tantissimo e spero di usare ancora per molto. Della Apple per la maggior parte non condividevo la filosofia e i prezzi elevatissimi, a mio parere non giustificati. L'ho sempre considerata roba per chi ha soldi da spendere e che si fa influenzare dalle mode. Da smanettona quale sono ho sempre preferito tutto ciò che potesse essere manipolato, adattato alle mie esigenze e al mio modo di essere, che mi distinguesse dagli altri, ma soprattutto che fosse in primo luogo utile, insomma non dei giocattolini.
Nonostante questo non posso negare che la creatura di Steve Jobs abbia fatto storia nell'industria dell'Information Technology, influenzando radicalmente direttamente o indirettamente la vita di moltissime persone, comprese quelle come me che non ne erano particolarmente affascinate.
Anche soltanto questo è un motivo sufficiente per sentirsi toccati dalla sua morte. Era sicuramente un genio dei nostri tempi, un visionario che ha avuto il coraggio di portare avanti i propri sogni fino a realizzarli e che come tale resterà nella storia. Un uomo di successo che ha ispirato le ultime generazioni e continuerà a farlo.
Ma era allo stesso tempo un uomo come tanti, colpito purtroppo da quella malattia che non guarda in faccia nessuno.
Ciao Steve.

 

 

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Di Carla (del 05/10/2011 @ 18:26:03, in Lettura, linkato 2851 volte)
More about State of Fear


 Grande opera di Crichton tra romanzo e saggio

 A due anni dalla morte di Crichton scopro finalmente il suo grande valore come scrittore e lo faccio con questo libro, acquistato quasi casualmente senza sapere esattamente di cosa parlasse e che si è rivelato interessantissimo per me, in quanto pienamente in linea col mio pensiero.
 L'argomento è quello della cosiddetta teoria del riscaldamento globale, alla quale personalmente, anche in qualità di ecologa, non ho mai creduto, che viene affrontata mentre l'autore ci racconta una grande storia di azione ed avventura, e nel farlo ci riporta tantissime informazioni scientifiche, tutte sopperite da riferimenti reali, che possono essere controllati, visto che sono poi elencati nella nutrita bibliografia del volume.
 Considerando il modo in cui l'autore smonta la teoria del riscaldamento globale e denuncia la speculazione e il sensazionalismo, che la accompagnano, capisco perfettamente perché questo libro non sia mai diventato un film. È troppo contro corrente. Va contro gli interesse economici del momento.
 Non sia mai che la gente poi lo legga e ci creda!
 Un giorno forse, quando l'opinione pubblica ne avrà abbastanza di questo finto dramma ecologico a cui stiamo assistendo, si farà strada la teoria opposta (magari verranno a dirci che stiamo andando verso l'era glaciale?) e allora magari salterà fuori questo libro, che verrà adeguatamente manipolato.
 Ciò che il libro dice invece è semplicemente che l'uomo non è assolutamente in grado di dimostrare se il nostro pianeta stia veramente andando verso un riscaldamento globale (non siamo neppure in grado di sapere con certezza che tempo farà domani!!!), tant'è che ogni teoria di 20 anni fa è stata poi smentita. Tanto meno l'uomo è in grado di dimostrare se lui stesso sia in grado di influenzare questi eventi (sia in senso positivo che negativo) ed eventualmente in che misura.
 Personalmente ne dubito, perché in realtà, come lo stesso Crichton dice, noi siamo fragili di fronte alla potenza della natura e l'unica cosa che possiamo fare è correre e nasconderci.
 Essere davvero in grado di influenzarla è pura presunzione.

Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su aNobii:
http://www.anobii.com/anakina/books

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Di Carla (del 04/10/2011 @ 19:42:20, in Scrittura & pubblicazione, linkato 2255 volte)
http://www.plottopunctuation.com/blog


Ci vuole poco per far contento un lettore accanito: basta regalargli un libro, uno qualsiasi. E così ieri, dopo aver saputo che avevo vinto una copia di "Lolita" (in inglese) nel contest Banned Book Week del blog di Jason Black (http://www.plottopunctuation.com/blog), ero chiaramente felicissima, anche se tra i sette libri in palio forse era quello che mi interessava di meno, perché conoscevo perfettamente la storia (avendo visto il film). In ogni caso a libro donato non si guarda in bocca (più o meno) e credo che sfrutterò l'occasione fare una lettura diversa. D'altronde i libri di seconda mano, soprattutto se regalati, portano con sé un che di speciale.
Oggi però è arrivata una "brutta" notizia. Il libro "L'affare Tutankhamon" di Jacq che avevo ordinato insieme ad altri ad agosto, per sfruttare gli ultimi supersconti, non è più disponibile. Sono cose che ti mettono la luna di traverso, perché ad averlo saputo prima ne avrei ordinato un altro a prezzo superscontato. E invece niente. Si vede che non era destino.
Adesso però mi ritrovo con un credito di 7,22 euro sul conto di Amazon.it, che finirà per spingermi a comprare altro (c'è poco da fare). Mah, si vedrà.
Nel frattempo continuo con le mie letture. Adesso sto leggendo "Il pianeta del silenzio" di Stanislaw Lem. Evito di fare commenti finché non è finito, ma ho l'impressione che la recensione sarà bella lunghetta, perché c'è molto da dire.
Anticipo solo che questa lettura mi ha ricordato uno dei miei post precedenti, quello sull'opportunità o no di raccontare la "magia" nei libri di fantascienza (cioè come funzionano le cose). Me lo ricorda, perché in questo libro di Lem si racconta fin troppo la magia, tanto da sembrare più un resoconto tecnico-(fanta)scientifico che un romanzo. Ma sono ancora a metà, quindi sospendo per il momento ogni giudizio.
Non a caso quel mio post era nato da una riflessione su di un articolo del blog di Jason Black e quindi, giusto per essere un po' ripetitiva, se siete tra quelli che oltre leggere amano anche scrivere (e che leggono l'inglese), la lettura di questo blog è un vero must. Anche se non si può forse essere d'accordo su tutto, fa comunque riflettere su come si stanno creando i propri personaggi.
Termino questo post quasi inutile (!), annunciando che sto finalmente iniziando l'ultima sospirata parte del mio romanzo e sto valutando l'intenzione di collegare questo blog ad un profilo pubblico su Facebook, in modo da aumentarne la visibilità.
Che ne pensate?
(Non spingete per rispondere: c'è posto per tutti! :)

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Di Carla (del 04/10/2011 @ 05:47:22, in Lettura, linkato 1630 volte)

More about The Temporal Void
 Il viaggio continua

Recensione originariamente scritta e pubblicata su aNobii il 23 luglio 2010.

 Confermo la buona opinione sul primo libro della trilogia, aggiungendo magari qualcosa in più.
 Probabilmente l'ho apprezzato maggiormente in parte perché l'ho letto in lingua originale, senza il disturbo causato da una traduzione non sempre felice e una montagna di refusi (ne ho notato davvero appena un paio in 745 pagine), ma anche perché, essendo il secondo di una trilogia, questo episodio è caratterizzato da meno chiacchiere e più azione (come piace a me) e finalmente la storia entra nel vivo (o meglio, le storie).
 Le ultime 100 pagine in particolare sono fantastiche.

 Adesso non resta che attendere "The Evolutionary Void" per vedere come va a finire.

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