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 Fiordo svedese... di Carla
 

“Le nostre vite da sole non valgono nulla, ma insieme siamo qualcosa di unico.” Oltre il limite

 

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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Guest blogger (del 31/05/2013 @ 01:24:15, in Scrittura & pubblicazione, linkato 3962 volte)


Eccovi un nuovo guest post. Questa volta a essere ospitata sul mio blog è l'autrice di fantascienza Theresa Snyder, che in questo articolo analizza ciò che permette di creare un buon personaggio e come fare ad averne uno anche nelle storie di fantascienza.

Lo scorso fine settimana ho visto ancora una volta un altro di quei film sensazionali di fantascienza con personaggi non molto brillanti. La fantascienza sembra essere la casa dei personaggi poco sviluppati con ambientazioni esagerate sia nei libri che nei film. La tecnologia non può prendere il posto dell'abile sviluppo del personaggio.
I personaggi sono l'anima di ogni storia. Hanno bisogno di essere vivi, facilmente riconoscibili.
Vediamo qualche buon esempio:
Ne Il gioco di Ender di Orson Scott Card il lettore sente l'isolamento di Ender. Sperimenta la sua solitudine come ogni persona successiva che egli impara ad amare viene strappata dalla sua vita.
In Born of Night di Sherrilyn Kenyon il lettore è costretto a rivivere il difficile passato di Nykyrian insieme a lui affinché lui possa compiere la sua missione. Il lettore vuole che lui ci riesca. Il lettore desidera la sua redenzione.
Han Solo nella saga di Star Wars si distingue come personaggio cinematografico ben sviluppato. Sembra fatto di carne e ossa - il furfante che si riscatta a dispetto del suo passato.
Prendete un romanzo, un qualsiasi romanzo, o un film. Se l'avete amato, quell'amore è basato sulla capacità dell'autore di avvolgervi nella vita dei suoi personaggi. Dei personaggi che sembrano vivi sono l'anima di una grande storia. Ma cosa permette a un personaggio di prendere vita? Cosa fa sentire il pubblico coinvolto e lo costringe a continuare a leggere o guardare un altro sequel?
Se cercate su internet, si trovano liste di regole per lo sviluppo del personaggio. Queste sono quelle che mi fanno continuare a leggere o sborsare cifre esorbitanti per i blockbuster. Come scrittrice queste sono quelle cui cerco di attenermi con i miei personaggi:
  1. Descrizione fisica. Non deve essere condensata in un paio di frasi in cui il personaggio viene introdotto. Può essere distribuita in vari pezzi per collegare insieme e riempire gli spazi vuoti con la vostra immaginazione. Il trono di spade dell' autore George R.R. Martin è caratterizzato da bellissime descrizioni fisiche.
  2. Maniere. Un personaggio prende vita se fa scorrere le mani tra i capelli per la frustrazione o si morde il labbro inferiore quando pensa, o ancora mastica una matita, o sgranocchia cioccolatini. Ciò rende il personaggio vivo. Quanto era raccapricciante il Joker di Heath Ledger in Il Cavaliere Oscuro con l'incessante movimento della sua lingua?
  3. Interazione. Vedere il personaggio attraverso gli occhi di qualcuno, o qualcosa. Che cosa ci dice l'amore per un cane del personaggio di Will Smith in Io Sono Leggenda? Sebbene Chris Hemsworth avesse una piccola parte nel ruolo di George Kirk in Star Trek,abbiamo sentito il suo sacrificio e la sua nostalgia per la moglie incinta.
Dei dialoghi ben scritti ed efficaci sono un must. Non sarà possibile mettere giù il libro o perdere interesse in un film in cui i personaggi hanno delle battute cariche di energia. Pensate agli Avengers o a qualsiasi script di Joss Whedon. Il lavoro di un ensemble, sia sul palco, in un film o in un libro è una meraviglia per gli occhi, se ben scritto. Le persone che circondano i personaggi principali non possono essere solo oggetti di scena, hanno bisogno di funzionare al di fuori degli altri personaggi e mostrare al lettore uno scopo della loro presenza.
  1. Voce interiore. Sentire i pensieri del personaggio illumina il pubblico. Come vedono la situazione in cui si trovano. Come sentono di poterla risolvere. A volte queste sono le più forti indicazioni dell'anima di un personaggio. Rector nel romanzo steampunk di Cherie Priest The Inexplicables fornisce al lettore la comprensione nei suoi sentimenti conflittuali di tossicodipendente costretto a confrontarsi con le sue azioni a causa dell'influenza dei suoi nuovi compagni in una Seattle apocalittica.
  2. Conflitto. Questo è centrale sia per la trama che per il personaggio. Quando il personaggio ha bisogno di superare qualche ostacolo personale al fine di gettare alle spalle sia i propri demoni che portare a compimento la trama, ci troviamo di fronte a un esempio di grande scrittura. Mi viene in mente il personaggio di Katniss Everdeen nella trilogia di  Hunger Games di Suzanne Collins. Lei è costretta nel suo ruolo, ma poi deve ottenere il meglio dalla sua influenza in continua evoluzione sul suo mondo torturato.
  3. Reazione. Spesso le trame ci danno un'idea di dove ci stanno portando e noi ci andiamo volentieri. Ci sono così tante storie là fuori. Potremmo non esserne delusi se il personaggio reagisse in maniera adeguata. Se la storia ci ha dato due personaggi che sono coinvolti emotivamente e uno sta male - muore - viene portato lontano, vogliamo che il personaggio rimasto indietro senta la perdita. Lasciate che il personaggio pianga. Lasciatelo essere arrabbiato e fategli fare qualcosa di avventato. Non descrivetelo come un'insensibile figura stilizzata. E sempre a proposito di questo punto, non lasciate che un personaggio trascuri una soluzione che è davvero molto evidente per il pubblico dell'autore. I personaggi non dovrebbero essere stupidi.
Dopo tutto ciò che detto, devo confessare che è stato Oblivion a spingermi a parlare di come migliorare i personaggi. Il film è stato sensazionale dal punto di vista visivo. I personaggi, invece, erano piatti, ritagli di carta. Dov'è la Reazione (punto 6 sopra) di perdita quando Jack vede la suo compagna uccisa nella splendida casa nel cielo? Dove è la meraviglia di trovare sua moglie ancora in vita? È troppo chiedere un po' di rabbia al pensiero che è stato ingannato, manipolato, clonato?
Aspetto con ansia l'uscita dei blockbuster estivi di fantascienza. Seppellisco me stessa nei romanzi che sono meglio scritti e spero in un miglioramento da parte degli studios. Ma non rinuncio mai a cercare i personaggi che possano coinvolgermi - personaggi con un cuore.

 


 


THERESA SNYDER è un’autrice americana di romanzi di fantascienza e fantasy e talvolta di saggi. Recentemente ha pubblicato il Vol. 1 della sua serie “Star Traveler” su Kindle, The Helavite War. Gli altri cinque volumi della serie saranno pubblicati nei prossimi sei mesi. Ha scritto inoltre un saggio basato sugli anni passati a prendersi cura dei suoi genitori. Anche questo è disponibile nel Kindle Store di Amazon.
Attualmente passa il suo tempo libero contemplando altri mondi e personaggi unici.


Visitate il suo blog: http://theresasnyder.blogspot.com/
Potete trovare Theresa anche su Twitter: http://www.twitter.com/TheresaSnyder19

 
Di Carla (del 28/05/2013 @ 15:12:40, in Scrittura & pubblicazione, linkato 7651 volte)


Ce l'ha fatta! A forza di scrivere di lei, si è convinta di essere una persona reale e, per provarlo al mondo intero (e oltre), ha deciso di creare un profilo su Twitter.

Di chi sto parlando? Di Anna Persson, l'esobiologa e astronauta svedese protagonista di "Deserto rosso", che da poco più di una settimana è approdata nel noto social network cinguettante per entrare in contatto con i suoi lettori.
La potete trovare qui: www.twitter.com/AnnaPerssonDR

Ha già iniziato a raccogliere i primi follower, che a sua volta segue con attenzione. E i risultati si vedono. Non solo i lettori chiacchierano amabilmente con lei, ma è riuscita addirittura ad attirare l'attenzione di colleghi illustri, come l'astronauta italiano dell'ESA Luca Parmitano (@astro_luca), che stasera volerà sull'ISS e vi rimarrà per quasi sei mesi. Le chiacchiere con Parmitano sulle condizioni meteo marziane e sulle telefonate provenienti dal passato hanno scatenato l'invidia della sua creatrice (che sarei io).
Ma che ci volete fare... è impossibile resistere alla sfacciataggine e al fascino maledetto di un'antieroina che twitta da Marte!

E allora unitevi anche voi ai suoi follower. Non solo avrete modo di parlare con lei (proprio lei!), ma avrete uno sguardo privilegiato all'interno del romanzo e in particolare riguardo alla stesura della puntata finale, che sto scrivendo proprio in questo periodo.
Anna, dispettosa come sempre, ogni tanto si fa sfuggire qualche informazione, sebbene limitata (per fortuna) dai famigerati 140 caratteri.
Inoltre sarà ben felice di rispondere alle vostre domande, d'altronde non ha molto altro da fare, tranne quando scrivo o quando leggete la sua storia.
Ma badate bene: non aspettatevi che sia del tutto sincera né tanto meno gentile. Insomma, la conoscete, no?

Se poi volete porre qualche domanda che richiede una risposta più lunga, contattate la sua creatrice (sempre io), che provvederà a intervistarla per voi.

 

 
Di Carla (del 10/05/2013 @ 03:55:51, in Scrittura & pubblicazione, linkato 2487 volte)


Ho il piacere di mostrarvi il booktrailer di "Nemico invisibile", il terzo episodio di "Deserto rosso".
Ancora una volta realizzato da Fabio Delfino, questo piccolo filmato più dei precedenti richiude l'essenza stessa dell'intera serie.
Le immagini di Marte sono di NASA/JPL-Caltech e NASA/Goddard, che permettono l'uso del proprio materiale, se correttamente accreditato.
La copertina come pure la sceneggiatura del trailer sono firmate da me. Anche l'immagine originale di Marte della copertina è della NASA.
La musica invece nasce dalla fusione di due brani di Free Stock Music, da me poi remixati.

Il tema di questo trailer è questa volta lo stesso Marte, vero protagonista della serie, che in "Nemico invisibile" svelerà un inquietante segreto. Esso si trasformerà ben presto in una minaccia per Anna e chi è rimasto al suo fianco.
Riusciranno a scoprirlo in tempo e a salvarsi?

Come riportato anche nel video l'ebook è disponibile, a partire da 89 centesimi, su Amazon, Kobo, inMondadori, iTunes e Smashwords. Presto sarà anche su Google Play.

Vi auguro buona visione e, se vi piace, condividetelo con i vostri amici.

 

Marte non è stato sempre rosso.
Un tempo era ricoperto da oceani.
Era blu, ospitale, invitante.
Poi tutto è cambiato, ma qualcosa è rimasto... in attesa.

 
Chi ha ucciso Michelle?
Dove sono finiti Robert e Hassan?
Quale pericolo si cela nel pianeta rosso?

Anna ha scoperto la piccola comunità di Ophir, ma la sua gioia viene subito turbata dalla notizia che da un giorno ormai non si rilevano segni di vita nella Stazione Alfa.
Cosa è accaduto a Robert e, soprattutto, Hassan?
L'astio provato per quest'ultimo durante la fuga solitaria della donna si trasforma ben presto in preoccupazione. Una volta tornata alla sua vecchia base, però, si troverà ad affrontare pericoli inattesi.
Scoprire l'identità dell'assassino di Michelle sarà, infatti, solo il primo passo verso il confronto con un pericolo ben più grave e subdolo celato dal pianeta rosso.
Di chi potrà fidarsi Anna adesso?

"Nemico invisibile" è il terzo episodio del romanzo a puntate "Deserto rosso", che approda su Amazon, inMondadoriKobo, iTunes, Google Play e Smashwords.
È stata ancora una volta una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. "Nemico invisibile" è infatti più lungo dei primi due episodi messi insieme, quindi è un vero e proprio romanzo (oltre 74.000 parole).
Dopo aver conosciuto meglio i personaggi nella puntata precedente, si entra nel vivo dell'azione. Gli eventi di "Nemico invisibile" si svolgono nel giro di pochissimi giorni, tra suspence e colpi di scena, in parallelo tra Marte e Terra.
Sul pianeta rosso la narrazione si svolgerà dal punto di vista di Anna, che, come nel primo episodio, ci accompagnerà in tempo reale nella sua avventura. Sulla Terra invece ci faremo guidare da Jan, Jamal Nichols e Kirsten, che ci mostreranno ciò che accade dietro le quinte, lontano dagli occhi della protagonista.
Avrete modo di approfondire ancora di più la conoscenza di tutti i personaggi, dei loro punti di forza e soprattutto delle loro debolezze.
E questa volta tutte le risposte verranno date.

Non vi ricordate "Abitanti di Marte"? Nessun problema, all'inizio dell'ebook c'è un riassunto cronologico dettagliato della puntata precedente.

Ecco la storia di "Nemico invisibile".
La gioia per il ritrovamento della piccola comunità, che abita la base di Ophir, viene presto infranta dalla notizia giunta da Houston della perdita dei contatti con la Stazione Alfa. Da ormai un giorno, infatti, al suo interno non è più rilevato alcun segno di vita.
Anna si rimette quindi in viaggio insieme a Jack alla volta del Lunae Planum, assalita dal timore per la sorte di Robert e Hassan, ma anche dai dubbi riguardo alle loro responsabilità nella morte del comandante della missione Isis e soprattutto di sua moglie.
Ritrovarsi ad affrontare l'assassino di Michelle sarà, però, solo il primo dei suoi problemi.
Divisa tra il desiderio di tornare sulla Terra e l'ambizione di vedere riconosciuti i propri meriti scientifici, Anna vedrà vacillare più volte le sue labili certezze, fino alla rivelazione di un pericolo ben più subdolo celato dal pianeta rosso: un nemico invisibile, il cui misterioso intento minaccia la sua stessa esistenza e quella dell'unica persona rimasta al suo fianco.

L'unico modo per scoprirlo è leggere "Deserto rosso - Nemico invisibile".

Lo potete acquistare su:
- Amazon a 89 centesimi di euro (è disponibile in tutti i siti Amazon), in formato per lettore Kindle o applicazione Kindle;
- inMondadori a 91 centesimi di euro, in formato .epub (senza DRM);
- Kobo a 91 centesimi di euro, in formato .epub (senza DRM);
- iTunes a 99 centesimi di euro, in formato .epub (senza DRM);
- Google Play a 97 centesimi di euro, in formato .epub (senza DRM);
- Smashwords a 1,19 dollari (l'equivalente di circa 91 eurocent), in .epub, .mobi, .pdf, .lrf e .pdb, cioè per qualsiasi lettore o computer;
- Barnes & Noble a 1,19 dollari (epub);
- Diesel eBooks Store a 1,19 dollari (epub);
- Sony Reader Store a 1,19 dollari (epub).

Venite sul pianeta rosso con Anna e scoprite chi è il nemico invisibile.
Ma ricordate: anche su Marte le persone mentono...

Fai clic qui per guardare il booktrailer!

Non avete letto le puntate precedenti? Ho una sorpresa per voi: sono disponibili a partire da soli 76 centesimi (promozione solo su Amazon e Kobo/inMondadori)!
Fate clic sui titoli per tutte le opzioni di acquisto e maggiori informazioni sugli ebook:
"Deserto rosso - Punto di non ritorno";
"Deserto rosso - Abitanti di Marte".

 
Di Guest blogger (del 31/03/2013 @ 07:40:13, in Scrittura & pubblicazione, linkato 5216 volte)
L'articolo che vi propongo oggi è un guest post scritto dall'autrice indipendente americana di fantascienza e fantasy K.C. May. In esso K.C. ci descrive come creare dei personaggi tridimensionali all'interno della narrativa.
 
Quando leggiamo un buon libro, istintivamente sappiamo quando i personaggi sono tridimensionali e quando sono piatti. Non è sempre facile identificare le qualità che fanno sì che un personaggio sembri in carne e ossa, ma di recente ho letto un libro in cui viene spiegato molto bene come identificare queste tre dimensioni. Si chiama “Story Engineering” di Larry Brooks. Lo consiglio a tutti gli scrittori che vogliono migliorare la loro abilità nel narrare. Ecco in poche parole come ho applicato questi concetti al personaggio principale della mia serie fantasy, “The Kinshield Saga”.
 
Prima dimensione: la maschera che indossiamo di fronte al mondo esterno. L'immagine che vogliamo proiettare - atleta, ragazza della vallata, zoticone, professionista, goth, soldato, ecc...
 
Seconda dimensione: i retroscena e demoni interiori - il vero motivo per cui abbiamo scelto la maschera che indossiamo, la scusa per la prima dimensione.
 
Terza dimensione: l'azione, il comportamento e la visione del mondo - il vero personaggio, chi è al suo interno e ciò che determina quello che fa quando si trova ad affrontare dei problemi.
 
La mia serie fantasy racconta le avventure di un uomo che deve risolvere dei misteri del passato per portare la pace nel suo paese e nella sua anima tormentata. Ecco come ho definito il suo personaggio in termini di tre dimensioni.
 
Prima dimensione
Gavin Kinshield definisce se stesso come un protettore. Egli assume il ruolo di cavaliere errante (un incrocio tra un agente federale e un poliziotto di strada) perché vuole essere visto come un uomo forte, affidabile, e sicuro di sé. Egli appare a volte volgare o grezzo, perché ciò si adatta al suo senso dell'umorismo grossolano.
 
Seconda dimensione
La ragione per cui Gavin ha scelto la maschera di protettore è perché si sente responsabile della morte di suo padre. Quando aveva dodici anni, assisté alla morte di suo padre sbranato da un orso. Dall'età di quattordici anni, è intervenuto a favore delle persone in pericolo, cercando di costruire e rafforzare la sua immagine di protettore. Nonostante questo chiunque contasse per lui veniva ferito o ucciso sotto la sua vigilanza.
Sente un enorme senso di colpa per i suoi fallimenti come un protettore, e per questo motivo sente che non si merita il potere che è di suo diritto (e verso il quale viene spinto). Addirittura si sposa per senso del dovere, non perché pensa di meritare l'amore.
 
Terza dimensione
Gavin è un leader di natura, un re, colui che dovrebbe essere protetto. La gente si rivolge naturalmente a lui per prendere delle decisioni e per ottenere consigli, poiché irradia potenza e benevolenza. Di fronte al pericolo, mette il bene della gente prima della sua stessa sicurezza. Dà quello che può a chi ha bisogno, facendo del suo meglio per non utilizzare inutilmente fondi e risorse, quando ci sono persone senza casa e bambini senza cibo a sufficienza.
 
Spesso pensiamo che le motivazioni di un personaggio siano il cuore della sua essenza, ma queste motivazioni sono in realtà solo lo strato centrale. Per testare i nostri personaggi, dobbiamo metterli in situazioni che mettono in discussione la loro visione del mondo e li costringono ad agire in modo tale da rivelare chi sono veramente nel profondo. Un vero leader scegliere sempre i bisogni dei molti al di sopra dei bisogni di pochi, proprio come un narcisista che imbottirà sempre le sue tasche prima di agire in difesa del bene più grande, anche se il narcisista si trova in un ruolo di leadership.
 
I personaggi dei quali ci innamoriamo come lettori sono quelli la cui vera natura è portata alla luce dalle circostanze e le scelte che fanno anche a costo di compromettere la propria immagine di sé o i propri desideri personali.
 

 
KC MAY è nata a Chicago e cresciuta nel mid-west degli USA e nelle Hawaii, ha frequentato la University of Colorado a Boulder e si è laureata con un B.A. in russo presso la Florida State University. Nel 1985, si è trasferita a Taiwan per insegnare l'inglese e studiare il cinese mandarino. La sua carriera di scrittrice è iniziata ufficialmente nel 2005, quando il suo romanzo fantasy “The Kinshield Legacy” è stato pubblicato da una piccola casa editrice. Nel 2010 ha lasciato il deserto dell'Arizona per la più fresca e verde Georgia. Questo è stato anche l'anno in cui ha riottenuto i diritti del suo primo romanzo, riprendendo così la sua carriera di scrittrice. Si guadagna da vivere come scrittrice a tempo pieno in una grande azienda di software.
 
Visitate il suo sito web: www.kcmay.com. Oppure la seguitela su Facebook e Twitter.
Tutti i suoi libri sono disponibili su Amazon e altri retailer.
 
Potete trovare i primi due libri di “The Kinshield Saga” in un unico ebook.
Leggete la mia recensione di “The Venom of Vipers” (romanzo di fantascienza).
 
Di Carla (del 27/03/2013 @ 09:59:59, in Scrittura & pubblicazione, linkato 2527 volte)

Era da un paio di giorni che tenevo sott'occhio i calcoli e qualche ora fa ricevo l'ultimo report da Kobo, che mi permette finalmente di superare la fatidica cifra: 1000 ebook venduti. E tutto questo in meno di 10 mesi dalla pubblicazione del primo episodio di "Deserto rosso" (avvenuta il 7 giugno 2012).
Certo, 1000 è una cifra abbastanza piccola rispetto ai numeri di chi pubblica con un grande editore ed è ridicola se paragonata a quelle del mercato indie anglofono, ma per un'autrice indipendente italiana, che fino a un anno fa era un perfetta sconosciuta, non è per niente da buttare via. E poi sono le mie prime 1000 copie e hanno un sapore speciale, quello di una piccola scommessa fatta con me stessa prima di premere il tasto pubblica su Amazon KDP, e portata avanti con le mie forze e il mio impegno, con l'aiuto di chi mi è stato accanto e mi ha sostenuto collaborando al mio piccolo progetto editoriale. Ha il sapore di una scommessa che abbiamo vinto.
E per questo devo dire un enorme GRAZIE ai miei collaboratori, ma soprattutto a quelle meravigliose persone che hanno speso i loro soldi per acquistare una cosa scritta da me. Grazie per i vostri calorosi commenti e suggerimenti, grazie per il vostro passaparola, grazie per le vostre recensioni, grazie per la vostra partecipazione nei vari social network, grazie per la fiducia e per l'amicizia. Spero di essere riuscita a regalarvi qualche ora piacevole e mi auguro di continuare a farlo.
Grazie davvero a tutti!

 

Ho il piacere di presentarvi una mia conterranea, che però da diciassette anni vive in Inghilterra e precisamente a Cambridge: Martina Munzittu.
Martina è una scrittrice. Il suo libro “A Deal With A Stranger”, edito originariamente in inglese nel 2008, è stato poi tradotto e pubblicato in maniera indipendente anche in Italia col titolo “Un patto con una sconosciuta”. 
Oltre alla peculiarità di essere stato scritto in inglese da un’italiana (che però può essere ormai considerata bilingue), ciò che caratterizza questo bel romanzo, di cui ho parlato qualche tempo fa in un post, è il fatto di essere ambientato nella nostra Sardegna e in particolare a Cagliari, sebbene con qualche incursione a Monte Arcosu, a Sassari, nel Sulcis e nella zona di Chia.
Da una parte c’è una storia molto originale e dall’altra un’ambientazione, che permette a chi non conosce questi posti di fare un piccola visita turistica nella nostra isola, accompagnata anche dai sapori che la caratterizzano.
Oggi ho la possibilità di approfondire il discorso con la stessa Martina.
 
Ciao Martina, benvenuta nel mio blog! La prima cosa che voglio chiederti è: perché, pur essendo tu italiana, hai deciso di scrivere “Un patto con una sconosciuta” in inglese?
Sono nata e cresciuta in Sardegna, ma ho vissuto la maggior parte della mia vita da adulta in Inghilterra, parlo l’inglese il 90% del tempo, tra lavoro, vita sociale, e famiglia (mio marito è inglese), quindi mi veniva più naturale scrivere in inglese.
 
Parliamo un po’ del libro. Quanto tempo ci hai messo a scriverlo? L’idea della trama era chiara sin dall’inizio oppure si è sviluppata man mano che andavi avanti con la scrittura?
La storia l’ho buttata giù in sei mesi, ma ho dedicato altri sei mesi alla preparazione, in particolare alla ricerca. Avevo già in mente le linee generali e come si sarebbe sviluppata la trama, ma l’ho cambiata e adattata man mano che scrivevo.
 
C’è qualche personaggio in particolare che racchiude dei lati del tuo carattere? O ti sei divertita a “spargere” un po’ di te in più personaggi?
L’eroina, Clara, ha molto di me. Adora il mare, il sole e la spiaggia di Chia, che è la mia preferita. Clara ha una passione per i dolci, la buona cucina e il gelato. Ha un po’ la tendenza a essere sfigata, nel senso che gliene capitano di tutti i colori, e qui ci rientro benissimo anch’io.
In altri sensi è molto diversa da me, addirittura contrapposta. È stato divertente crearla così.
 
Qualche evento narrato (mi riferisco a quelli non surreali) è ispirato a fatti realmente accaduti (non necessariamente a te)?
Nel libro, tra le varie disavventure di Clara, trapela l’argomento suicidio. È qualcosa che mi ha sempre colpito molto e turbato. Ho conosciuto parecchie persone che si sono tolte la vita, alcune a me care. Questo mi ha ispirato a scrivere la storia.
 
Il romanzo è caratterizzato da elementi misteriosi, quasi soprannaturali, da una parte ed elementi romantici dall’altra. Ritengo però che nel suo complesso, vista la sua eterogeneità, rientri più che altro nella narrativa non di genere, sebbene con un taglio decisamente femminile.
So che per un autore è spesso difficile definire il genere del proprio libro. Tu, però, cosa ne pensi?
Sono d’accordo, spesso è difficile definire un genere preciso per ciò che si scrive. Il libro nasce come una storia romantica, e questo è il filone presente in tutta la trama. Tuttavia tratta anche di altri argomenti, e tende a porre più domande che a dare risposte. Questa è un po’ la mia natura: fare sempre troppe domande. :) In realtà con questo libro volevo lasciare ampia libertà al lettore di decidere, volevo che potesse scegliere secondo il suo umore e inclinazione. Si potrebbe leggere il romanzo come  qualcosa di scorrevole e (spero) divertente, oppure si può scavare un po’ più a fondo e coglierne altre sfumature.
 
Come dicevo nella recensione, mi hai ricordato Hornby, sia nelle tematiche che nel modo imprevedibile in cui hai sviluppato la storia. Ma esiste un autore al quale pensi di somigliare (magari non intenzionalmente) o al quale ti ispiri?
Hornby mi piace tantissimo perchè nel suo modo di scrivere sa rispecchiare perfettamente il sense of humour degli inglesi, in particolare quello maschile. A esser sincera non ho degli autori particolari ai quali mi ispiro, almeno non in mondo intenzionale. La cosa che ha però influito sul mio stile è stato toccare in qualche modo il pubblico britannico. Avevo in mente loro come audience, quando ho scritto la storia, e sapevo che anche se trattavo un argomento delicato, dovevo farlo con una certa ironia. Gli inglesi scherzano su tutto, anche le tragedie, e questo mi piace molto della loro cultura. Non lo fanno per minimizzare il problema, ci mancherebbe, ma per affrontarlo meglio. Gli inglesi tendono anche ad auto-criticarsi, denigrarsi, e di nuovo questo ha ispirato lo stile e la caratterizzazione dei miei personaggi.
 
La Martina Munzittu lettrice cosa legge di solito?
Un buon libro. Sembra una risposta scontata. ma non lo è. In giro c’è parecchia spazzatura, e se comincio a leggere un libro e non mi piace, lascio perdere. Leggo parecchi generi: narrativa generale, fantasy, fantascienza, romanzi rosa, libri comici, e saggi su argomenti come la psicologia, sociologia, spiritualità, scienza, religione, self-development. L’importante è che il libro mi sappia coinvolgere, intrattenere, divertire, oppure mi insegni qualcosa che non sapevo prima.
 
Mi ha colpito il modo particolareggiato in cui hai descritto le procedure e la vita all’interno del carcere di Buon Cammino. Ti sei documentata? Se sì, come? Oppure è tutto frutto della tua fantasia?
Questa è una delle parti sulla quale non volevo fare errori. Avevo chiesto a suo tempo di poter visitare il carcere, ma non mi era stato concesso. Però sono riuscita ad avere un appuntamento con il Provveditore Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria della Sardegna. Mi ha dedicato circa due ore e ho sottoposto questa gentilissima persona a una estenuante intervista, dove gli chiedevo per filo e per segno le varie procedure del carcere. Dal momento in cui un detenuto arriva per la prima volta, fino agli orari delle pause, menù dei pasti, orari delle visite, telefonate ai familiari, ecc. Mi ha anche consegnato una brochure con le foto dell’interno del carcere. Ecco da dove sono saltate le mie descrizioni. Per essere sicura ho poi fatto leggere i capitoli ambientati in carcere a un ex guardia carceraria (mi pare che ora vengano chiamate in modo diverso? [nota: credo sia agente di polizia penitenziaria]) che ha confermato che le descrizioni e i vari iter erano accurati.
 
Una piccola divagazione: nell’ultimo decennio in UK e America si sono diffuse le catene di bar stile italiano, dove offrono caffè espresso, cappuccino, caffelatte. Gli inglesi associano queste bevande a qualcosa di esotico, un piacere da concedersi. Quando un’amica inglese ha letto che ai detenuti sardi servivano il caffelatte a colazione, è rimasta stupefatta. What a treat! Mi ha detto. Che lusso!
 
Qualcuno dei luoghi di cui hai narrato ha per te un significato particolare? Raccontami un po’.
La maggior parte parte dei luoghi citati è legata a dei ricordi per me. Cagliari per prima, è la città dove ho studiato e lavorato per parecchi anni, poi Chia è per me una bellissima spiaggia, mi piace andarci d’inverno, quando c’è poca gente, e camminare lungo la riva. Ho scelto Chia per una delle scene importanti del libro, e quello che prova Clara camminando sulla spiaggia riflette quello che provavo io quando ci andavo.
 
Nel leggere il libro mi è parso di scorgere una certa nostalgia. Cosa ti manca di più della Sardegna?
Tante cose. Il clima prima di tutto. Nonostante io viva in Inghilterra da 17 anni, non mi sono abituata agli inverni lunghi e freddi, le estati quasi inesistenti. Il mare e le nostre spiaggie mi mancano moltissimo. Se poi comincio a parlare del nostro cibo... non mi fermate più!
 
Una particolarità del personaggio di Clara è la sua quasi ossessione nei confronti del cibo. La descrizione dei cibi è sempre molto particolareggiata e in qualche modo arricchisce l’ambientazione stessa, rendendo il libro una sorta di pubblicità in forma narrativa (passami questa espressione) delle meraviglie della Sardegna. Come mai ti sei soffermata su questo aspetto?
Come già menzionato, quando ho scritto il libro, avevo in mente il tipico lettore inglese. Ora gli inglesi amano molto l’Italia, le nostre tradizioni, cultura, cucina, ecc, quindi ho voluto soffermarmi su questi aspetti. Per noi italiani è importante mangiare bene, se possiamo, tendiamo a consumare i pasti insieme in famiglia (lavoro e impegni permettendo). I dialoghi a tavola sono preziosi, perchè è il momento in cui si condivide la nostra giornata con le persone care e qui possiamo raccontare quello che è successo durante la giornata, le nostre opinioni, i pettegolezzi, un po’ di tutto. Nella cultura inglese questo manca un po’, e loro apprezzano molto questo modo di stare a tavola assieme, quando lo vedono nelle altre culture.
 
Inoltre, ogni volta che prendo l’aereo da Londra per Cagliari o Alghero, il volo è pieno. E non parlo di sardi, ma di turisti inglesi. La Sardegna piace, sta diventando una destinazione prediletta per i turisti anglossassoni, quindi ho voluto provare a descriverla nella sua naturale bellezza. Alcuni amici inglesi, dopo aver letto il libro, sono poi andati in vacanza in Sardegna. Altri contano di andarci e mi chiedono se segretamente lavoro per l’Assessorato al Turismo della Sardegna.
 
Il libro è stato originariamente pubblicato nel Regno Unito con YouWriteOn. Di cosa si tratta esattamente?
Nel 2008 il British Arts Council ha dato un grant alla YouWriteOn per consentire agli autori emergenti di essere pubblicati (parlo di formato cartaceo), senza spendere niente di tasca loro. Quindi a suo tempo ho fatto la richiesta e hanno accettato il mio romanzo. YouWriteOn è stato un primo esempio di editoria non a pagamento per gli autori indie.
 
Essendo scritto in inglese, il tuo libro si è aperto subito a un mercato più vasto, che oltre il Regno Unito comprende gli Stati Uniti e altri Paesi anglofoni. Che tipo di riscontri hai ottenuto?
Il libro sembra piacere, almeno dalle recensioni positive che ho su Amazon. Ci sono molti libri scritti in inglese la cui storia ha luogo in Italia, anche se in genere le località italiane più diffuse sono Venezia, Roma, la Toscana, poi un po’ la Sicilia e la costiera amalfitana. La Sardegna non appare molto nella narrativa contemporanea in lingua straniera, sopratutto nei romanzi rosa. Quindi ho l’impressione che al pubblico anglofono piaccia scoprire un po’ di più di della nostra isola e della sua gente.
 
Parliamo invece della pubblicazione in Italia. Hai deciso di far tradurre il libro da un traduttore invece di occupartene tu stessa. Come mai?
Il fattore determinante è stato il tempo a disposizione. Dopo che lavori e ti occupi della famiglia, il tempo da dedicare ai tuoi hobby è veramente ridotto. Quindi ho dovuto fare una scelta: potevo usare quelle poche ore dedicandomi alla traduzione del libro oppure scriverne un secondo. Ho preferito la seconda opzione.
 
Il libro è stato finora pubblicato in maniera indipendente in Italia su Amazon sia in formato ebook che cartaceo. Cosa mi sai dire di questa tua esperienza come autrice indipendente? Ti piace essere indipendente o preferiresti lavorare con un editore?
Mi piace molto essere indipendente e libera dai vincoli che può porti una casa editrice. Posso decidere io su molte cose: a partire dalla trama, lo stile, cosa tenere e cosa buttare via della storia, fino al design della copertina, il prezzo del libro, l’ideazione del trailer, dove e come farmi conoscere. È chiaro che il tutto è più impegnativo se sei un autore indipendente, perché non basta scrivere il libro, devi fare anche tutto il resto, che poi porta via tempo allo scrivere. Il vantaggio è che hai il controllo su tutto e non devi rendere conto ad altri di quello che fai.
 
La cosa importante è non pensare che siamo un’isola sperduta in un oceano, ci sono tante figure professionali sulle quali fare affidamento: gli editor, i designer per le copertine, i correttori di bozze, i webmaster, i beta reader, e anche altri scrittori indie che possono supportarti e darti il feedback necessario per migliorare quello che produci. Il libro, nella sua completezza, raramente è frutto del lavoro di un’unica persona, ma di un team di collaboratori fidati.
 
E adesso parliamo del futuro. Cosa bolle in pentola per quanto riguarda la tua attività letteraria?
Sto lavorano a una serie di novelle, saranno circa un terzo della lunghezza di “Un patto con una sconosciuta”. La serie si chiamerà “Il rifugio dei cuori infranti”. Tutto ruota intorno alla figura di una dolce nonna italiana, che vive a Londra da tanto tempo, l’ho chiamata Nonna Pina.
A chi non è capitato nella vita di avere una grande delusione nel campo affettivo? Un amore non corrisposto? Un tradimento? L’essere lasciati dal proprio amato? Spesso queste vicende sono estramemente difficili da sostenere, un cuore infranto non è roba da poco. Ecco, Nonna Pina, offre la sua casa nel cuore di Hampstead, come luogo di incontro per le persone, perlopiù donne, che hanno bisogno di affetto, incoraggiamento e aiuto in queste situazioni. Ho già completato la prima novella, e spero di finire le altre due entro l’autunno. Conto di pubblicare i primi tre episodi insieme, sia in inglese che in italiano.
 
Ringrazio ancora una volta Martina per la sua disponibilità e vi invito a visitare il suo blog bilingue
 


MARTINA MUNZITTU
è nata e cresciuta in Sardegna. Dopo aver completato la maturità linguistica è partita per Londra e ha lavorato come segretaria presso il King’s College. Successivamente le è stato offerto un lavoro simile in Sardegna, e vi è tornata per alcuni anni. All’età di 28 anni si è poi trasferita definitivamente a Cambridge, Inghilterra, dove ha continuato la sua carriera di assistente di direzione per altri 10 anni. Nel 2007 ha poi lanciato la sua Società che offre servizi di segreteria freelance. Martina è sposata con Philip e, oltre a fare la moglie, fa anche la mamma a una bambina di tre anni, che la tiene occupata forse più del lavoro. Mentre raccoglie i giocattoli sparsi qua e là, e scopre nuove imbrattature sui muri e divani, Martina si impegna affinché la sua bambina impari a parlare l’italiano, possibilmente senza l’accento inglese. Essendo dotata di capacità multi-tasking, come tutte le donne, mentre svolge le varie mansioni non strettamente lavorative, Martina pensa a ciò che vuole raccontare nei suoi romanzi e, appena ha un attimo di tempo, lo mette giù nero su bianco.
Visitate il suo blog "A Deal With A Stranger": http://www.adealwithastranger.com/
Potete trovare Martina anche su Facebook: http://www.facebook.com/adealwithastranger
E su GoodReads: http://www.goodreads.com/martinamunzittu
 
Di Guest blogger (del 06/03/2013 @ 00:35:02, in Scrittura & pubblicazione, linkato 5722 volte)

È arrivato il momento di un nuovo guest post. Questa volta ospito l'autrice indipendente Francesca Verginella, che ci parla (con la collaborazione di Davide Rigonat) di una delle più importanti piattaforme di autopubblicazione digitale al mondo, Smashwords, analizzandone vantaggi e svantaggi.

© Smashwords

Sempre più spesso si sente parlare di self-publishing, talvolta inteso come alternativa all'editoria tradizionale, talaltra come elemento di opposizione o come percorso parallelo ed integrativo alla stessa. Il self-publishing, come peraltro già sottolineato in numerosi altri articoli, è un mondo complesso che raccoglie esperienze, motivazioni e obiettivi molto vari. Esso apre infatti la porta della pubblicazione a una schiera vastissima di scrittori che attraverso i canali tradizionali avrebbero avuto ben poche possibilità di veder distribuite le proprie opere. In questa sede non vogliamo addentrarci nei problemi relativi al controllo della qualità dei libri pubblicati, alla responsabilità dell'autore-editore, alla politica delle case editrici maggiori e così via. Ci siamo invece voluti concentrare brevemente sull'auto-pubblicazione di e-book, con alcune considerazioni sugli aspetti pratici della pubblicazione e della promozione e distribuzione e con particolare riferimento alla piattaforma Smashwords.

 
La pubblicazione può avvenire attraverso molte piattaforme diverse, peraltro sempre più numerose, italiane e straniere. Alcune di esse sono esclusivamente dedicate alla pubblicazione di ebook (ad es. Smashwords, Barnes&Nobles, XinXii, ecc.); altre prevedono invece il self-publishing cartaceo grazie al print-on-demand (ad es. Lulu); altre ancora, direttamente o tramite società convenzionate, consentono entrambe le soluzioni (ad es. Amazon, Narcissus, IlMioLibro, ecc.). Alcune piattaforme distribuiscono indistintamente libri pubblicati anche da case editrici (ad es. Smashwords), altre sono invece dedicate esclusivamente al self-publishing (ad es. Bookolico, ecc.). Nella scelta della piattaforma (o delle piattaforme, essendo di fatto sempre la pubblicazione - o, meglio, la distribuzione - non esclusiva) l'autore dovrà valutare non solo la qualità del prodotto pubblicato (si consideri che in molte di queste piattaforme è possibile caricare direttamente gli ebook in formato .epub o .mobi), ma anche e soprattutto le modalità di distribuzione del libro stesso. Si consideri che, in realtà, tutte queste sono di fatto piattaforme di distribuzione che su questo fondano i loro guadagni e in cui il servizio di pubblicazione è una sorta di servizio "collegato" gratuito. Va da sé che la promozione è affidata quasi completamente all'autore stesso.
 
In questo panorama, Smashwords è stato certamente un sito innovativo che in pochi anni ha davvero cambiato il mercato degli e-book aprendolo anche ai "privati" e che ha fatto scuola: dimostrazione ne è la proliferazione di servizi del tutto analoghi che ultimamente si sono affacciati alla rete e la contemporanea "marginalizzazione" - o quasi - delle esperienze precedenti.  Basti pensare che, dai 140 libri a catalogo del 2008, anno della sua nascita, conta oggi circa 285.000 libri ed oltre 60.000 autori, con una media di opere pubblicate che aumenta al ritmo di 250-300 al giorno.

Brevemente, elenchiamo nel seguito alcuni dei pro e dei contro (molto legati questi agli scopi che l'autore si pone) relativi all'uso di questa piattaforma:

PRO

- completamente gratuito: grande libertà, anche nella determinazione del prezzo di copertina;
- nessuna limitazione di dimensione o di genere per le opere pubblicate (io per esempio ci ho pubblicato tre racconti e quattro romanzi di genere molto diverso tra loro);
- gestione dell'account e delle operazioni di pubblicazione intuitivo e semplice;
- preparazione (formattazione) del testo relativamente semplice:
pubblicazione automatica praticamente in tutti i formati più diffusi (.epub, .modi, .pdf, ecc.);
- ISBN gratuito;
- nessuna restrizione di fatto alla pubblicazione contemporanea su altri siti (anche se teoricamente "sconsigliata" dallo staff);
- diffusione del libro attraverso molti distributori (Smashwords, iTunes, Kobo - e di conseguenza inMondadori che con Kobo ha recentemente raggiunto un accordo commerciale - Barnes&Nobles, Sony, Diesel, oltre a varie librerie). Al momento non vi è più accordo con Amazon che ha lanciato il suo sistema di autopubblicaizone (KDP-Self Publishing);
- ottime percentuali sul venduto (in media 60-70%, con punte dell'80%);
- pagamenti trimestrali;
- possibilità di esenzione dalla tassazione americana dietro presentazione di documentazione IRS;
- servizio di assistenza funzionante (normalmente ti rispondono - in inglese - dopo 4/5 giorni dalla richiesta).

 
CONTRO
- servizio di assistenza solo in inglese (ricordiamo che il sito è americano);
- visibilità del libro sulla home page sempre più scarsa a causa dell'elevatissimo numero di pubblicazioni giornaliere;
- difficoltà di ricerca di testi in una lingua particolare (es. italiano);
- e-book generati automaticamente con alcune limitazioni sulla libertà di impaginazione (recentissimamente è stata però introdotta la possibilità di mettere in rete direttamente degli .epub fatti "in proprio");
- prezzi solo in dollari americani;
-  necessità di un conto Paypal;
- promozione di fatto affidata all'intraprendenza dei singoli;
- attualmente non distribuisce sui canali più diffusi in Italia (Amazon, isb, ecc.).
Molti dei contro sono assolutamente relativi agli obiettivi che uno si prefigge: se un autore spera di pubblicare il suo primo libro su Smashwords, di vendere migliaia di copie e far un mucchio di soldi in poco tempo, allora probabilmente ha sbagliato strada.

Per cercare di ovviare al problema della scarsa visibilità e della difficoltà di trovare i testi in italiano all'interno dello sterminato catalogo di Smashwords mi sono impegnata in un'operazione di paziente ricerca e catalogazione dei testi presenti sul portale: il risultato è un elenco di tutte le opere pubblicate da autori italiani, oriundi o "assimilabili" (ad es. svizzeri, ecc.) in italiano su Smashwords dal 2008 ad oggi (parliamo, ad oggi, di circa 700 libri), siano essi gratuiti o a pagamento. Per scelta personale, le uniche opere che non ho voluto inserire nella lista sono quelle ad argomentazione dichiaratamente pornografica.
 
L'elenco è stato ordinato alfabeticamente secondo autore. Allo stesso modo, le opere di ogni autore sono ordinate alfabeticamente, e non secondo data di pubblicazione (peraltro indicata). La decisione di adottare un tale sistema di catalogazione è derivata dalla scelta di puntare l'attenzione sugli autori più che sulle singole opere, così che l'utente, scorrendo gli elenchi alla ricerca di qualche libro di proprio interesse, possa scoprire nuovi autori ed essere stimolato da opere che magari, in una lista ordinata per genere, non avrebbe mai incontrato.
 
L'elenco viene aggiornato in genere due/tre volte alla settimana. Per ogni opera vengono riportati vari dati generali (copertina, data di pubblicazione, prezzo, ISBN, ecc.) e una breve presentazione. Tramite dei link dedicati si può accedere direttamente alla pagina Smashwords di ogni autore e di ogni opera, da cui si può prelevare parte della stessa, acquistarne una copia e così via.

All'elenco si accede dalla sezione libri del sito www.lacasadifrancesca.it o direttamente dall'indirizzo www.lacasadifrancesca.it/libri/ebook.htm. È stato creato anche un account di posta dedicato dove raccogliere consigli e segnalazioni da parte di autori e lettori e che si può utilizzare per qualsiasi richiesta o curiosità abbiate in relazione a questa iniziativa. L'indirizzo è: ebook@lacasadifrancesca.it
 
Spero che le informazioni possano esservi di qualche utilità. Per qualsiasi dubbio o curiosità potete contattarmi all'indirizzo mail riportato sopra.
 



FRANCESCA VERGINELLA scrive dall'età di 19 anni e il suo primo romanzo è stato un fantasy, poi sono venuti i racconti e altri romanzi, che si ispirano alla vita contemporanea.
Dopo aver partecipato a qualche concorso letterario e cercato il contatto con varie case editrici, anche passando tramite agenzie letterarie, ha imparato un paio di cose sull'editoria che l'hanno spinta a rinunciare a intraprendere questa strada. Poi ha letto di Smashwords su un giornale e ora si trova lì, anche grazie al marito (perché, come dice, lei e i computer vengono da due universi diversi, paralleli, che mai si incontreranno).

Potete conoscerla meglio nel suo sito.
I suoi libri sono in vendita su Smashwords e su Amazon.

Grazie mille a Francesca per il suo contributo!








 
Di Carla (del 27/02/2013 @ 08:53:54, in Scrittura & pubblicazione, linkato 1769 volte)
Al termine del secondo episodio, “Abitanti di Marte”, potevate pensare che fossimo arrivati a metà della storia. In realtà il vero giro di boa della serie si raggiungerà all’interno di “Nemico invisibile”, che per lunghezza è superiore ai primi due episodi messi insieme e in cui il cuore stesso della storia prende vita, fornendo al lettore quasi tutte le risposte.
 
Ho lavorato per due mesi alla prima stesura. Il risultato è stato oltre 73 mila parole, più della metà delle quali sono state scritte nelle ultime tre settimane. È stata a tutti gli effetti una maratona, ben più stressante del NaNoWriMo, perché sapevo di dover portare a termine l’episodio entro il 15 febbraio, indipendentemente dal numero di parole finale. È stata un’esperienza più intensa rispetto alle prime stesure di “Punto di non ritorno” e di “Abitanti di Marte”, anche perché all’interno di “Nemico invisibile” succedono davvero tante cose.
La maggior parte del libro è di nuovo raccontato in prima persona e al presente da Anna. Si ha quindi l’impressione di seguire in tempo reale ciò che le accade e ciò che le passa per la testa. Vi assicuro che per me, che l’ho scritto, è stata veramente un’impresa. Anna è un personaggio pesante sotto vari aspetti. È lunatica, egoista, insicura, un po’ (?) pazza. Pensa mille cose e poi d’istinto ne fa un’altra a cui non aveva pensato prima. È una vera antieroina, un essere imperfetto e di conseguenza molto umano, anche se in maniera molto estremizzata (d’altronde si tratta di finzione, non realtà). Stare nella sua testa è stata un’esperienza faticosa. Un’esperienza che non è ancora finita, ma che in questo episodio raggiunge forse gli apici più elevati. Allo stesso tempo è stato qualcosa di esaltante.
 
Nemico invisibile” riprende più o meno dal punto in cui termina “Abitanti di Marte”. In realtà in apertura di episodio c’è un flashback, che inizia a chiarire qualcosa che non è stato mostrato precedentemente, ma poi si riprende da Anna e dalle sue avventure. Ne saranno felici coloro che si sono dispiaciuti del fatto che in “Abitanti di Marte” la parte in tempo reale fosse abbastanza ridotta. Be’, adesso avranno le loro risposte o almeno buona parte di esse.
 
Come dicevo, nel libro succedono tante cose. C’è molta azione. Vi sono alcune scene molto lunghe (una raggiunge ben 6400 parole) in cui gli eventi si susseguono senza soluzione di continuità. Addirittura vedremo Anna compiere qualche azione quasi eroica, anche se non del tutto disinteressata, e sebbene vedrete ciò che accade direttamente dai suoi occhi e le sue parole, credo proprio che non riuscirete a prevedere gran parte delle sue azioni. Ci sono anche alcuni dialoghi dei quali sono fiera, perché rappresentano dei punti importanti nel portare avanti la trama e altri perché a mio parere sono veramente divertenti. E poi avrete l’opportunità di sperimentare Marte non solo sulla sua superficie, ma anche nella sua aria e persino dallo spazio.
 
Non c’è però solo Anna in questo libro, neppure nella parte marziana, dove avranno ampio spazio almeno altri due personaggi fondamentali. Uno ve lo troverete in copertina, anche se apparentemente è presente solo in poche scene. Un altro è una vecchia conoscenza, che ha già avuto un ruolo importante in “Abitanti di Marte” e qui darà davvero il meglio di sé (indovinate?).
 
Ma non c’è neppure soltanto Marte. Una parte della storia si svolge in parallelo sulla Terra, ancora una volta raccontata in terza persona e al passato (a voler simboleggiare la dilazione temporale delle comunicazioni tra i due pianeti). Quest’ultima non è affatto di contorno. Avvengono dei fatti importanti, che si intrecciano agli eventi marziani e gettano i presupposti per gli eventi della puntata finale.
Insomma, tanta roba.
 
Lo so, sto dicendo tanto e non sto dicendo nulla. Non me ne volete, non voglio rovinarvi il divertimento.
Nei prossimi giorni mi dedicherò a una prima rilettura dopo questi dieci giorni in cui mi sono staccata completamente dal libro (anche geograficamente, visto che sono stata in vacanza). Poi ci sarà l’editing e spero davvero di poterlo pubblicare come promesso entro la fine di aprile. Farò del mio meglio. Il testo è lungo e ha bisogno di essere rivisto per bene.
 
Ammetto che durante questa pausa, per quanto mi sia staccata da “Nemico invisibile”, non sono riuscita a fare altrettanto dai suoi personaggi. Continuavano a ronzarmi in testa delle idee contrastanti, relative però all’episodio finale e in particolare al suo epilogo relativo al personaggio di Anna, che alla fine della storia si troverà a compiere una scelta. Noi sappiamo però che Anna non è molto brava nel scegliere e, se può, non sceglie affatto. Con questo spirito ho cercato di elaborare un finale che le si addicesse meglio. Penso di esserci riuscita, tant’è che durante il mio viaggio di ritorno mi sono messa a scrivere pagine di appunti con carta e penna (sì, in aeroporto!), per timore che le idee mi sfuggissero dalla testa.
 
Qualcosa però ve la posso svelare (si fa per dire). La fine di “Deserto rosso” non sarà una fine in senso stretto. Come sapete, esiste già un altro romanzo nella stessa timeline, che pubblicherò successivamente (“L’isola di Gaia”) e proprio nell’ultimo capitolo dell’episodio finale ci saranno dei richiami importanti a qualcosa che dovrà succedere nel futuro. Il capitolo finale comprenderà due parti. La prima, suddivisa in due scene successive, chiuderà, per questo libro, la storia di Anna. La seconda, più breve, sarà dedicata a un altro personaggio, che potrebbe aprire nuovi scenari. Entrambe lasceranno delle porte aperte al futuro, questo perché a mio parere le storie vere non finiscono affatto (a meno che i personaggi non muoiano, ovviamente), quindi perché mettere la parola fine?
 
In ogni caso, rimanete sintonizzati. Il vostro feedback su “Nemico invisibile” sarà senza dubbio fondamentale nel determinare con esattezza il modo in cui si concluderà l’episodio finale e magari potrà essere da spunto allo sviluppo di nuove storie nella stessa timeline.
 


Ieri sono state annunciate le nomination per i Booktrailers Online Awards, una sorta di "Oscar" dei booktrailer organizzata dai blog www.booktrailers.ilcannocchiale.it e www.futuroscrittura.altervista.org, che vedrà annunciati i vincitori il prossimo 10 febbraio.

Facendo clic qui o sull'immagine potete leggere la lista dei nominati, che include anche il booktrailer di "Deserto rosso - Punto di non ritorno", realizzato da Fabio Delfino (che ha ricevuto altre quattro nomination per un altro booktrailer), per la categoria Migliore Sintesi.

In attesa di conoscere la scelta finale dei giurati, rimane in sospeso un'altra categoria di premio, che dipende direttamente dal feedback degli utenti: Migliori commenti del pubblico.
Per questa ho bisogno del vostro aiuto. Vi invito a visitare la pagina del mio booktrailer sul sito dei BTO Awards, scorrere in basso, votare il trailer e soprattutto lasciare un commento su di esso (non sul libro).

Ringrazio tutti quanti finora abbiano contribuito a questo piccolo successo!

Vi riporto ancora una volta il trailer, invitandovi a condividerlo con i vostri amici!

 
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14/12/2024 @ 08:12:41
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