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Fantascienza e spiritualità: la Trilogia del Vuoto di Peter F. Hamilton [parte 2]
Di Carla (del 15/01/2014 @ 03:41:30, in Fantascienza e spiritualità, linkato 5520 volte)



La settimana scorsa ho inaugurato questa serie di post dedicata alla Trilogia del Vuoto di Peter F. Hamilton, facendo una carrellata dei libri che la costituiscono, sia in lingua originale che in italiano, e riassumendo l’antefatto da cui scaturisce la trama della serie. Potete leggere tutto questo nel post precedente.
Oggi invece vorrei soffermarmi proprio sugli elementi spirituali e religiosi contenuti in quest’opera dell’autore britannico. Farò prima un elenco delle tematiche (un approfondimento sulle tematiche religiose comuni nella fantascienza lo trovate in questo post) e poi porterò alcuni esempi, cercando di evitare il più possibile anticipazioni sulla trama.
 
 
Temi religiosi e spirituali della Trilogia del Vuoto
 
1) Presenza di una religione all’interno della storia. In questo caso si parla del Living Dream (Sogno Vivo, nella versione italiana). La religione è un elemento molto diffuso nella space opera, insieme alla politica. In questa serie i due aspetti, come spesso accade nella realtà, si confondono, per cui abbiamo il caso in cui l’elemento religioso ancora il lettore alla vita reale e al contempo supporta la sospensione dell’incredulità.
 
2) Elementi citati all’interno della storia che ricordano temi o archetipi religiosi ben noti. Ci sono numerosi riferimenti soprattutto al Cristianesimo e in generale alle grandi religioni monoteiste, che vengono utilizzati in contesti diversi, rimanendo però del tutto riconoscibili.
 
3) Metafora dello spirito e dell’immortalità dell’anima. Grazie alla tecnologia viene ricreata una forma di immortalità con la perpetuazione della coscienza sotto forma digitalizzata.
 
4) Il vedere gli elementi prodigiosi e magici come una semplice espressione di una scienza che non conosciamo. Questo è anche un tema ricorrente in tutta la bibliografia di Hamilton.
 
 
Esempi di temi religiosi e spirituali nella Trilogia del Vuoto
 
Dopo aver elencato brevemente i temi, di seguito vi presento una serie di esempi tratti dalla serie.
 
Iniziamo ovviamente dal Living Dream (Sogno Vivo). Questo ha una tipica struttura religiosa che può ricordare quella delle varie chiese cristiane. Essendo Hamilton britannico suppongo che si rifaccia all’Anglicanesimo, anche se il modello è riconducibile alla maggior parte delle strutture clericali.
Accanto alla struttura religiosa in sé si pone il fanatismo dei credenti (altro tema molto attuale), che sono molto determinati a trovare il sognatore, perché ritengono di aver bisogno di lui per entrare nel Vuoto e non si fermano davanti a nulla pur di raggiungere il loro scopo.
La religione viene qui utilizzata come motore principale degli eventi, in quanto tutta la storia scaturisce da questa intenzione dei credenti del Living Dream, e contemporaneamente per collegare il lettore all’attualità, in cui fenomeni del genere sono tristemente comuni.
Ma qui si osserva l’astuzia di Hamilton nell’usare sì elementi tipici delle religioni esistenti, ma di fatto nel raccontare un tipo di fanatismo che assomiglia di più a quello rivolto alle celebrità. Sebbene Edeard venga visto come una sorta di messia (e il sognatore come un profeta), in realtà il fanatismo non è di tipo spirituale, bensì molto materialista. I credenti vogliono andare sul Querencia, il pianeta nel Vuoto, per vivere con i loro corpi quella vita meravigliosa vista attraverso i sogni di Inigo. In questo loro desiderio non vi è proprio nulla di mistico.
 
Vi sono poi tutta una serie di riferimenti a temi religiosi all’interno della storia, anche questi usati con astuzia, poiché in ultima analisi di spirituale non hanno proprio nulla.
Per evitare anticipazioni, non vi dico chi è nella storia il Waterwalker o Camminatore sull’Acqua, ma è ovvio che ci ricorda qualcosa del Vangelo, no?
Un altro esempio è la religione esistente su Querencia (una sorta di religione nella religione) in cui si venera una certa Signora ed esistono delle donne (sacerdotesse/suore) che dedicano la loro vita a questa specie di pseudo-divinità. La Signora viene raffigurata in una statua all’interno di una simil-chiesa e apparentemente questa può ricordare la Vergine, sebbene leggendo la storia si scopre essere una figura femminile più simile a Maria Maddalena.
 
È chiaro che queste similitudini non sono casuali, ma sono citazioni magari un po’ irriverenti da parte di Hamilton, fatte per portare davanti al lettore qualcosa di noto e di facile comprensione, in un testo che invece è pieno di elementi che vanno ben oltre la nostra capacità di afferrarne il significato e richiedono un enorme sforzo di immaginazione.
 
Nella serie si parla anche di angeli che volano su ali, un altro elemento tipicamente religioso, ma in realtà queste ali sono campi di forza e gli angeli sono astronavi.
 
A un certo punto viene descritta una popolazione chiamata Silfen, che viene presentata in chiave mistica e pastorale (è una sorta di deriva fantasy all’interno dell’opera, un po’ come avviene con le vicende narrate su Querencia). Questo aspetto però è solo una facciata che nasconde una complessa tecnologia. I Silfen, per esempio, usano l’entanglement quantistico per comunicare (lo stesso utilizzato per il Campo Gaiano).
 
Abbiamo poi lo spirito che viene assimilato a dei file salvati in un server, una coscienza digitalizzata, che possono essere caricati nella mente potenziata di un clone di una persona deceduta, illudendosi così di sconfiggere la morte (parlai di qualcosa del genere anche nell’articolo su Battlestar Galactica). Ciò può essere visto come una sorta di metafora dell’immortalità dell’anima.
 
E ancora, il desiderio dei credenti del Living Dream di andare nel Vuoto di certo ricorda l’Esodo degli ebrei e la loro volontà di raggiungere la terra promessa.
 
Allo stesso modo l’astronave con cui i primi abitanti di Querencia vi sono arrivati tanto tempo prima può essere assimilata all’arca di Noè ed essi sono come gli unici sopravvissuti che danno origine a una nuova civiltà, che nasce quindi da una precedente. Si tratta anche questo di un tema molto caro alla fantascienza.
 
Infine lo stesso Vuoto può essere paragonato a una sorta di paradiso.
 
 
Spiritualità ridotta a scienza
 
Questi sono solo alcuni esempi che ancora ricordo a più di tre anni dalla lettura della serie. Probabilmente a una più attenta analisi ne salterebbero fuori molti di più. Il punto però è un altro.
Da una parte abbiamo Hamilton che dissemina in questa bellissima trilogia numerosi elementi religiosi, spirituali e paranormali, ma lo fa solo in apparenza, per poi alla fine dare a tutto una spiegazione pseudo-scientifica. Non è fantascienza hard, perché ci sono i motori ftl e tante altre cose scientificamente impossibili, benché siano meno di quante si possano immaginare, ma comunque l’autore si sofferma a lungo nel riportare tutto in termini materiali che vengono proprio posti in contrasto con la spiritualità stessa che pareva caratterizzarli.
In altre parole abbiamo una trilogia infarcita di spiritualità con lo scopo di negarla.
 
 
Nel prossimo post cercherò invece di proporvi un mio personale commento sul questa serie di Hamilton e in generale su questo autore che, oltre a essere uno dei miei preferiti, è senza dubbio uno dei più interessanti nel panorama della narrativa fantascientifica contemporanea.
Vi ricordo che potete anche ascoltare il mio intervento su Hamilton nella puntata 31 del podcast FantaScientificast.

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