Nicolas Eymerich, inquisitore - Valerio Evangelisti
Di Carla (del 29/08/2013 @ 22:55:45, in Lettura, linkato 3564 volte)
Perplessità e noia
La prima cosa che ho detto nel finire di leggere questo romanzo è stata: “Che brutto libro!” Non sono riuscita a impedirmelo.
All’inizio ero perplessa, ma continuavo a leggere convinta che prima o poi la storia sarebbe decollata o che alla fine tutto avrebbe avuto un senso. Nessuna delle due cose è accaduta.
Sicuramente pregevole la ricostruzione storica e anche lo stile dell’autore in quella parte rende bene l’idea di un ambientazione ai tempi dell’Inquisizione. Il personaggio di Eymerich è di certo intrigante. Tutto però poi si perde con una trama di cui ho faticato a comprendere il senso, non perché non l’abbia capita, ma piuttosto perché me ne è sfuggito il lato interessante, ammesso che ce ne fosse uno. Le altri due parti nel presente e nel futuro sono in gran parte noiose. Gli unici spunti vagamente sfiziosi si riducono a nulla. Quella nel presente è carica di info-dump del tutto inutile. Perché cercare di dare mille spiegazioni a una cosa insensata? Basta una frase e la sospensione dell’incredulità fa il resto, o almeno dovrebbe. Quella nel futuro sembra invece del tutto posticcia, messa lì per chiudere il cerchio. Il tutto è farcito da un attacco generale alle credenze religiose, che sembra essere la “morale” dell’intera storia.
Che noia.
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