"Homeland - Caccia alla spia": in Italia la serie TV vincitrice del Golden Globe
Di Carla (del 25/02/2012 @ 07:50:59, in Serie TV, linkato 3256 volte)
Da poco più di tre settimane è approdata su Fox la serie TV "Homeland - Caccia alla spia". Ideata dai creatori di "24", questa serie thriller vincitrice del Golden Globe come migliore serie drammatica, che vede come protagonisti la splendida Claire Danes (vincitrice del Golden Globe come migliore attrice in una serie drammatica) e Damian Lewis, narra la storia di un marine, Nicholas Brody (interpretato da Lewis), che dopo otto anni di prigionia nelle mani di Al-Qaeda, viene all'improvviso trovato dai suoi compatrioti e riportato in patria, dove è destinato a diventare un eroe nazionale. Nel frattempo, però, la giovane agente della CIA, Carrie Mathison (interpretata dalla Danes), ha scoperto in seguito ad una soffiata che un prigioniero di guerra è passato dalla parte del nemico. Quando poi viene a sapere della vicenda del tenente Brody, è convinta che sia lui il potenziale terrorista. Devo ammettere che non ero particolarmente attratta dalla storia, per come veniva presentata su Sky, e ho deciso di registrare le prime puntate per poi vedermele con comodo. L'ho fatto questa settimana. Ne ho visto quattro in due giorni e ne sono rimasta folgorata. Non si tratta di un semplice action-thriller, come si potrebbe immaginare trattandosi degli stessi creatori di "24". Prima di tutto lo show è ispirato alla serie israeliana "Hatufim (Prisoner of War)", inoltre risulta essere fortemente incentrato sugli aspetti psicologici dei due protagonisti. Da una parte c'è Carrie, brillante ma problematica agente della CIA. Conosciuta nell'agenzia per i suoi metodi poco ortodossi e per il suo essere indisciplinata, la donna nasconde un grande segreto: è affetta da una malattia mentale per la quale si cura di nascosto con degli psicofarmaci. Per Carrie la vita è incentrata completamente sulla lotta al terrorismo. Non ha una vita privata degna di questo nome, né veri amici (a parte forse il suo mentore Saul Berenson, interpretato da un grande Mandy Patinkin), né una vita sentimentale che vada oltre degli incontri occasionali. Dall'altra parte c'è Nick Brody, fortemente traumatizzato dopo una prigionia di otto anni, in cui è stato costantemente torturato e costretto a fare le peggiori cose. Ha dalla sua una famiglia: una moglie, che lui sospetta abbia una storia col suo migliore amico, una figlia adolescente, con tutti i problemi della sua età, e un figlio più piccolo, che non si ricordava neppure di lui. Il ritorno a casa è estremamente difficile. Perseguitato da incubi e flashback, ha difficoltà a ristabilire un rapporto sereno con i suoi cari, con i quali sa di non poter aprirsi, perché è convinto che non potrebbero capire. Il suo personaggio è ambiguo. Non si capisce se la sua "doppiezza" sia dovuta ai traumi subiti o sia la prova che si è convertito alla causa di Al-Qaeda. Effettivamente non è del tutto sincero con la CIA, ma non ci sono prove reali di un suo coinvolgimento con alcuni avvenimenti recenti, che sembrano presagire la preparazione di un attentato in suolo americano. Carrie, però, sente che Brody è coinvolto e, andando contro gli ordini, decide di scavare nella sua vita, avvicinandosi forse un troppo a lui. Da questa pericolosa interazione potrebbero, però, venire fuori dei risvolti del tutto inaspettati. Adesso non ci resta che continuare a seguire la storia, per vedere come andrà a finire.
"Homeland - Caccia alla spia" va in onda ogni lunedì alle 21.50 su Fox (replicato una e due ore dopo su Fox+1 e Fox+2).
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