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Fallen Dragon - Peter F. Hamilton
Di Carla (del 04/04/2013 @ 07:38:36, in Lettura, linkato 3266 volte)

 La quintessenza della space opera
 
Dopo la Trilogia del Vuoto, “Fallen Dragon” è la seconda opera che leggo di Peter F. Hamilton ed essa consolida la mia ottima opinione su questo grande autore di fantascienza britannico. Ancora una volta mi ritrovo senza parole di fronte alla fantasia di Hamilton, capace di creare timeline estremamente complesse e particolareggiate, eppure molto diverse tra di loro.
Narrato per la maggior parte su due piani temporali paralleli, “Fallen Dragon” racconta la storia di Lawrence Newton, un mercenario che lavora per una grande compagnia terrestre, ma originario di un mondo colonizzato dagli esseri umani. Lawrence è un soldato che partecipa a delle campagne di pirateria nei confronti di altri mondi colonizzati e che si trova a tornare su un pianeta dove era già stato anni prima, i cui abitanti adesso hanno deciso di opporsi a questa nuova invasione.
Per gran parte del libro Hamilton riesce a tenere alta la curiosità di fronte a un personaggio controverso, un pirata, posto a confronto di una popolazione che non disdegna atti di terrorismo pur di ottenere il proprio scopo. È difficile distinguere il buono e il cattivo all’interno della storia ed è questa complessità di interpretazione, che pare caratterizzare questo autore, fa sì che essa risulti del tutto imprevedibile. Tramite l’uso di scene lunghissime, ma mai noiose, ricche di interessanti dettagli tecnici, tipici dell’hard sci-fi, ancora una volta all’elemento scientifico si affianca quello più propriamente fantastico e quasi magico. Il drago caduto del titolo, che fa la sua comparsa solo verso la fine del libro, evoca una figura mitologica, ma è in realtà qualcosa di molto più concreto, che dimostra ancora una volta come l’ignoranza tecnologica possa essere scambiata per magia.
I mondi descritti in questo libro, compresa la Terra del ventiquattresimo secolo, sono lontanissimi dalla nostra visione della realtà, eppure sono tremendamente reali e coinvolgenti. La prosa di Hamilton evoca immagini vivide, ricche di colore, e fa provare al lettore le stesse sensazioni del protagonista, fino all’epilogo capace di strappare un sorriso e magari anche una lacrima.
 
Questo libro è in inglese!
 
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