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L'ombra del Serpente - Isabel Giustiniani
Di Carla (del 18/05/2016 @ 09:30:00, in Lettura, linkato 2393 volte)

 Un originale viaggio nella storia
 
Questo primo libro di quella che si prospetta una lunga saga è diverso da qualsiasi altra cosa da me letta in passato. L’elemento storico è preponderante, a esso però si aggiunge quello fantastico in una maniera a dir poco originale.
È senza dubbio ammirevole il lavoro di ricerca compiuto dall’autrice. La storia narrata è così approfondita e i dettagli così ben delineati che i periodi storici della narrazione si sono materializzati davanti ai miei occhi, man mano che procedevo con la lettura. A ciò si aggiunge una notevole complessità della trama. Sebbene si tratti solo della prima parte di una saga più ampia, l’autrice ha creato con maestria un preciso intrico di fili narrativi.
La scelta del narratore esterno in un reperto archeologico senziente (che è l’elemento fantastico di cui parlavo) è un buon escamotage, che ho apprezzato anche se in genere non sono una fan delle storie con un narratore esterno. Esso non può entrare nella mente dei personaggi umani e c’è un’oggettiva difficoltà nell’immedesimarsi in una tale entità non del tutto definita. Nonostante ciò sono riuscita a creare una buona empatia con i vari personaggi che si sono susseguiti lungo il romanzo. Peccato che l’effetto episodico me li abbia spesso fatti perdere per strada proprio quando mi stavo affezionando a loro.
Il filone narrativo che ho preferito è senza dubbio quello di Amberlee, proprio perché il punto di vista è il suo e quindi c’è l’introspezione di un personaggio cui ho potuto rapportarmi (un essere umano!). Nei pochi capitoli a lei dedicati si delinea una storia ricca di suspense e azione, e si intravedono grandi possibilità per il libro successivo.
Una particolare nota merita la prosa estremamente ricercata di quest’opera, fatta di periodi lunghi ben costruiti e termini non comuni usati sempre in maniera appropriata. Anche i dialoghi ambientati nel passato sono del tutto credibili, contribuendo all’illusione generale di vivere quel periodo storico.
Il romanzo termina con un cliffhanger, cosa che dal mio punto di vista è assolutamente positiva, poiché accresce in me la curiosità di leggere il seguito.
Gli unici aspetti che ho apprezzato meno, per un gusto personale, sono la presenza di troppi filoni narrativi indipendenti che si muovono in parallelo e la generale struttura episodica della storia dovuta ai salti temporali.
Per quanto riguarda il primo, il fatto che ci siano così tanti filoni mi ha portato quasi a dimenticare quello di Amberlee, cui avrei voluto venisse dato più spazio perché è il mio preferito e ha un taglio narrativo più moderno.
L’aspetto episodico, invece, tende a trasformare il romanzo in una successione di racconti, spesso dimenticabili (nel senso che non contribuiscono alla trama principale). Niente di sbagliato in questo, di per sé, anche perché le singole storie sono davvero molto belle, ma quello del racconto è un formato della narrativa che non amo particolarmente, poiché è troppo breve e non mi dà il tempo di creare un legame con i personaggi.
Comunque confido nel prossimo libro per un maggiore sviluppo della storia ambientata ai giorni nostri, anzi, lo attendo con trepidazione. Visto il modo in cui è strutturata, penso che questa saga potrà essere apprezzata ancora di più quando ci saranno più volumi a disposizione da leggere uno di seguito all’altro.

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