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172 Hours on the Moon - Johan Harstad
Di Carla (del 13/02/2015 @ 18:09:07, in Lettura, linkato 3557 volte)


 Orrore sulla Luna

E va bene, ho comprato questo libro perché c’era la parola Luna in copertina, anche se dalla descrizione avevo intuito che si trattava di un romanzo young adult, che non è proprio il mio genere. Devo dire che non sono rimasta delusa, anche perché sapevo dove stavo andando a cacciarmi.
Il linguaggio del libro è molto semplice, come è giusto che sia trattandosi di un romanzo rivolto agli adolescenti. Per chi come me parla l’inglese come seconda lingua è sicuramente un vantaggio, poiché la lettura è andata avanti senza alcun intoppo. La parte scientifica, che poi è il motivo per cui ho deciso di leggerlo, è abbastanza accurata e alcune sequenze sulla superficie lunare sono davvero emozionanti.
C’è da specificare che si tratta di una fantascienza che sfocia nell’horror e questo in parte giustifica l’assunto assurdo che esista una stazione sulla Luna di cui nessuno sa nulla, che le missioni lunari siano state interrotte perché c’è qualcosa di pericoloso lassù e che adesso si sia deciso di mandarci dei ragazzi e non una squadra super addestrata. Ma perché? Gli assunti delle storie dell’orrore sono spesso assurdi o comunque fanno già presagire il peggio. Il finale è in piena linea col genere del libro e senza dubbio è l’unico finale possibile che impedisca alla storia di crollare su se stessa e trasformarsi in qualcosa di insulso.
Il libro però non è esente da difetti. La storia ci mette molto tempo a decollare. Il primo terzo del libro è troppo lento. L’autore si sofferma a presentare i personaggi che (sorpresa?!) saranno selezionati per la missione. Il loro background in realtà non è affatto funzionale alla trama e avrebbe potuto inserirlo qui e là, piuttosto che dedicarci interi capitoli.
L’altra cosa che era proprio evitabile è la scelta di inviare degli adolescenti sulla Luna. Se proprio volevano mandarci della gente qualunque a scopo propagandistico, considerati i rischi, non vedo perché avrebbero dovuto inviarci dei ragazzini. Va bene che il libro è rivolto a un target giovane e si vuole far immedesimare i lettori, ma credo che avrebbe funzionato ugualmente se si fosse trattato almeno di maggiorenni. Se non altro, la sospensione dell’incredulità avrebbe retto un po’ di più.
Nel complesso comunque non è un brutto libro. È stata una lettura piacevole.

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Questo libro è scritto in lingua inglese!
 
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