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Khan e la compassione per il cattivo
Di Carla (del 23/06/2013 @ 03:37:52, in Cinema, linkato 4191 volte)


Ieri ho visto "Star Trek - Into Darkness" (questo articolo contiene spoiler). Devo dire che è davvero un bellissimo film. Mi è piaciuto più del precedente.

Il mio preferito rimane Zachary Quinto, bravissimo nel ruolo di uno Spock in lotta con la sua umanità.
Devo ammettere, però, che ho apprezzato moltissimo l'interpretazione di Benedict Cumberbatch nel ruolo di Khan e che ho avuto un vero brivido nelle pochissime scene in cui si allea con Kirk.
Vado matta per queste situazioni in cui il buono e il cattivo trovano un punto in comune. Persino Khan, che è un supercattivo, in alcuni momenti lascia trasparire qualcosa di buono: il fatto che consideri il suo equipaggio una famiglia, per esempio. Farebbe qualsiasi cosa per salvarli. Ciò lo rende più reale e complesso, fa scaturire nello spettatore una sorta di compassione per lui, nonostante tutto. E tutto sommato alla fine sono stata contenta perché, se anche i nostri eroi si sono salvati, il cattivo non è stato necessariamente distrutto. Insomma, mi sarebbe dispiaciuto, se fosse accaduto. Al di là del fatto che questo permette di aprire nuovi scenari per altri film, io non volevo che morisse.

L'avrete capito che mi piacciono i personaggi ambigui. Voglio vedere un po' di cattiveria nei buoni e un po' di bontà nei cattivi. Amo quando si mescolano le carte in questo senso, perché ciò dona profondità al personaggio e crea una sorta di attaccamento da parte di chi fruisce della storia, oltre ad aumentare l'imprevedibilità di quest'ultima.

L'ho fatto ampiamente nei primi tre episodi di "Deserto rosso" e continuo a farlo soprattutto nell'ultima puntata che sto scrivendo.
In "Ritorno a casa" il bene e il male si mescolano di continuo anche all'interno degli stessi personaggi e, per quanto i vari conflitti giungano a una risoluzione, non necessariamente questa va a favore di chi è buono o a sfavore del cattivo, anche perché è difficile inquadrare un personaggio in una sola delle due categorie.
Spero che ciò susciti nel lettore la tendenza a tifare, volta per volta, per un certo personaggio, indipendentemente dal suo essere buono o cattivo, quando questo si trovi a essere minacciato da qualcuno o da qualcosa, e rischi di essere sopraffatto.

Spero di riuscire a suscitare in voi questo tipo di compassione, proprio perché "Deserto rosso" non è una storia sull'eterna lotta tra bene e male. Non ci sono vincitori e vinti in questo senso. Si tratta di una storia di confronto tra degli esseri umani, con le loro debolezze e le loro forze, e qualcosa di molto più grande di loro, a sua volta non esente da difetti. Una lotta non alla pari, il cui scopo non è stabilire il vincitore, ma mettere a nudo i partecipanti, tirando fuori il peggio e il meglio di loro, da entrambe le parti.

Nel fare questo, spero di riuscire ancora una volta a divertirvi. A questo proposito non ci resta che attendere il 30 settembre 2013, per l'uscita di "Deserto rosso - Ritorno a casa".
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