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Ebook e cantastorie
Di Guest blogger (del 07/11/2014 @ 09:00:00, in Scrittura & pubblicazione, linkato 3713 volte)
Oggi abbiamo un nuovo ospite nel blog. Si tratta dell’autore Wirton Arvel, che in questo articolo ci racconterà di cantastorie di un passato lontano e di quelli del presente.
 
La festività di Halloween ci ha dato modo di scoprire come i moderni ebook possano ancora essere raccontati come avveniva una volta… dai cantastorie!
 

C'erano una volta, tanto tempo fa, i libri, le biblioteche e persino i cantastorie.
In quel tempo gli uomini percorrevano le strade del mondo inzaccherandosi le scarpe e attraversavano i cieli seduti in comode poltrone; mentre i cantastorie già allora erano quasi leggenda.
Si raccontava che se ne potessero ancora scorgere alcuni in qualche remota contrada del pianeta in cui le strade non avevano nome, se non vaghi appellativi che servivano anche come indicazioni per raggiungerle.
 
In quelle contrade dai vividi colori, che pareva fossero appena state dipinte dalla pioggia e dalla luce, si ergevano come ripari dalla solitudine del corpo e dello spirito, delle taverne al cui interno fra pinte di birra e patate al forno, si aggiravano ancora quelli che "tramandavano oralmente le antiche tradizioni" che in quella parte del mondo di verdi prati e di cieli dai riflessi d'argento, dove era rimasta più viva l'identità dell'antico popolo dei Celti, venivano chiamati "seanchai" (n.d.r. pronuncia 'scianaci'), ovvero "cantastorie".
 
C'erano una volta e ci sono ancora i libri, di bit e di carta, le biblioteche, di scaffali di legno e di cartelle elettroniche, e i cantastorie che si aggirano per le remote taverne d'Irlanda e nei mondi virtuali dello schermo accanto, come Second Life* e Kitely.
E in alcuni di questi mondi virtuali, come il piccolo arcipelago delle Imagination Islands di Second Life, i moderni cantastorie della Seanchai Library, “La Biblioteca dei Seanchai”, sono lì per dar vita a vecchie e nuove storie, arricchendo giorno dopo giorno le loro numerose biblioteche tematiche, di nuovi racconti registrati.
 
Assistere alle loro interpretazioni, che vengono eseguite in forma del tutto gratuita, in cui si può ascoltare, in diretta, la viva voce dei bardi della loro associazione interpretare un classico della letteratura o della tradizione popolare oppure un moderno racconto di qualche brillante autore, è un’esperienza molto coinvolgente.
Ogni volta vengono costruite ad hoc le ambientazioni virtuali in cui si svolgono le presentazioni dei libri e i numerosi spettatori che assistono tramite i loro avatar, contribuiscono con la loro partecipazione a creare un contesto molto realistico e accogliente.
 
Nel mese di ottobre si è svolto un vero e proprio festival, con un ricco calendario di eventi e presentazioni tenute dai diversi bardi nelle varie location virtuali e a volte anche in concomitanza e sinergia con presentazioni nel mondo reale.
Ed è stato un vero onore e privilegio per me farne parte, sia come spettatore, ma soprattutto come autore del racconto che è stato scelto per la serata più importante del mese di ottobre, quella che precede Halloween, festa per eccellenza della tradizione popolare irlandese perché ha ereditato e incorporato al suo interno alcune antiche tradizioni del capodanno celtico, noto anche come “Festa dell’Ultimo Raccolto” o “Samhain”.
 
 
Si tratta di un racconto disponibile anche in italiano con il titolo “Le scommesse di Jack” e in edizione bilingue con testo inglese a fronte, oltreché ovviamente in edizione in lingua inglese con il titolo “Jack’s Wagers”, che si ispira alla leggenda celtica di Jack O’ Lantern, che ha dato origine alla tradizione ormai diffusasi in tutto il mondo, di esporre delle zucche intagliate la sera del 31 ottobre.
 
Jack’s Wagers” in realtà si propone anche come un moderno racconto di formazione, che narra il percorso di vita di un uomo comune e la sua evoluzione personale e sociale, ma è raccontato con uno stile volutamente “arcaico” che tenta di ricreare con frasi lunghe e complesse, ricche di subordinate, la situazione in cui i dotti cantastorie di un tempo cercavano di affabulare gli ascoltatori con il loro modo di esprimersi, per poi riassumere e commentare a inizio e fine di ogni breve capitolo, i punti salienti per chi nel frattempo si era perso o distratto, con quella che, di fatto, è una seconda voce narrante che per certi versi ricorda quella del coro greco delle antiche tragedie elleniche, posto a rappresentante il punto di vista della collettività rispetto alla vicenda narrata.
 
Il racconto non si limita quindi a riscrivere le leggende celtiche cui si ispira, e può essere letto a diversi livelli, sia come fiaba per bambini che come racconto filosofico e motivazionale per i vari riferimenti alla “scommessa di Pascal” riguardo alla vita eterna, che fa da filo conduttore dell’intera narrazione.
 
 
Indubbiamente però è un racconto che si presta molto bene per essere letto e narrato a voce alta, e chi meglio di un seanchai, un cantastorie tradizionale irlandese, avrebbe potuto e potrebbe farlo? Sia per la capacità di riportare in vita le storie, sia per l’argomento narrato. Che poi lo abbia fatto il capo bardo dell’associazione della Seanchai Library, Shandon Loring, dopo aver trovato per caso il mio ebook nello store Amazon, beh questo è l’argomento di un’altra storia…
Wirton Arvel
 
* Second life è una delle più famose e diffuse piattaforme di realtà virtuale al cui interno sono state costruite intere città virtuali, e viene usata per tantissimi scopi, ludici (giochi, passatempo, socializzazione etc.), promozionali (esposizione auto, mobili, design etc.), commerciali (attività di ogni tipo, esiste una moneta locale con un cambio in dollari americani e alcuni residenti sono diventati grazie a Second Life milionari anche nel mondo reale) e anche per scopi educativi (università, ditte e associazioni tengono lezioni, workshop e conferenze virtuali al loro interno).
 

 
WIRTON ARVEL è principalmente uno scrittore di poesie, che cerca di promuovere la diffusione e l’amore per la poesia anche presso chi preferisce leggere solo testi in prosa.
A questo scopo ha pubblicato un libro di “poesie raccontate” intitolato “Vagabondando fra le stelle”; un esperimento letterario dove prosa e poesia si intrecciano come anima e corpo per dar vita a una storia come fosse un racconto e nel contempo per evocare emozioni nel modo in cui lo farebbero le poesie, riscuotendo un notevole successo fra i lettori.
Oltre all’attività di scrittore ha curato diverse edizioni bilingui con testo inglese a fronte, fra cui alcuni classici della letteratura: “Il Meraviglioso Mago di Oz” di L. Frank Baum, “Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, “Cantico di Natale” di Charles Dickens, “Tre uomini in barca” di Jerome K. Jerome, “La Ballata del Vecchio Marinaio” di Samuel Taylor Coleridge.
Ha curato inoltre anche alcune antologie della poesia italiana e inglese fra cui “Aedi, Bardi e Poeti - Cantori, Trovatori e Vati (Antologia della Poesia: XII-XIV secolo [con poesie Occitane e Italiane])”, “101 poesie da leggere a Londra e New York...” (Antologia della poesia inglese, da Shakespeare ai primi del '900).
 
Link al racconto di Halloween liberamente ispirato alla leggenda di Jack O' Lantern e alla festa celtica di Samhain, citato in questo articolo: “Jack’s Wagers
Tutti i libri pubblicati sono reperibili nello store Amazon.
 
Potere trovare Wirton Arvel anche su: Twitter, Facebook, Google+ e Goodreads.
Il sito di Wirton Arvel: http://www.wirtonarvel.com/