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 Malta... di Carla
 

“Mi chiedo cosa si provi a possedere un corpo.”
Ophir. Codice vivente

 

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carla (del 03/09/2013 @ 23:57:58, in Scrittura & pubblicazione, linkato 5105 volte)


Ogni autore sa bene quanto sia importante leggere per migliorare la propria scrittura. Aiuta ad assimilare nuove parole, nuove strutture dei periodi, esplorare nuovi stili, arricchendo il proprio. Ma c’è anche uno svantaggio nel leggere altri libri nella propria lingua, cioè la stessa in cui si scrive, nello stesso periodo in cui si sta effettivamente scrivendo: questa influenza potrebbe non essere positiva.

Ciò può dipendere dalla qualità della lettura. Non sto solo dicendo che, leggendo un libro mal scritto, si può danneggiare la propria prosa. Questo è ovvio. Talvolta, però, il danno può essere causato anche da un libro scritto molto bene, ma che non abbia nulla a che vedere con la propria scrittura. Vi è un leggero rischio che questa ne venga in qualche modo contaminata.
 
È un fatto innegabile che più si legge un certo autore, più si tende a scrivere come lui. Ciò può rappresentare un problema per gli scrittori che non hanno ancora sviluppato una propria voce o sono ancora incerti riguardo a essa.
Può capitare che diversi romanzi dello stesso autore suonino diversi, a causa del diverso tipo di letture che fa durante i periodi di scrittura. Non si tratta di un effetto negativo in senso stretto, poiché è un modo per esplorare le proprie abilità e trovare appunto la propria voce, ma talvolta può far sentire un po’ strani. Rappresenta, invece, un problema serio quando si sta scrivendo una serie e si vuole che il proprio stile sia il più coerente possibile in tutti i libri.
Come gestire questa situazione?
 
Il mio suggerimento è di essere molto vari nella scelta delle proprie letture. Cambiare spesso autore e genere. Leggere tanto durante il periodo in cui non si scrive e rallentare un po’ mentre lo si fa (cosa tra l’altro naturale, visto che si ha in genere meno tempo). Mentre si scrive, si devono scegliere libri che sono coerenti con lo stile della propria prosa, anche se di genere diverso, o viceversa, cioè stile molto diverso ma stesso genere. In questo modo la mente elabora il nuovo input separatamente dall’output.
Ma c’è anche un altro modo per evitare delle cattive influenze, che è fattibile se si parla almeno una lingua straniera: leggere libri in quella lingua, possibilmente dello stesso genere.
In tal modo si rischia meno di vedere il proprio stile contaminato, mentre allo stesso tempo si assimilano nuove tecniche narrative, strutture, ritmo, idee, tutti aspetti che possono essere rielaborati attraverso la propria voce di autore in qualcosa di veramente originale.
 
Da qualche mese sto facendo proprio questo.
Come sapete, sto per pubblicare la quarta e ultima puntata di “Deserto rosso”, “Ritorno a casa”, ma ricordo bene quanto fosse stato difficile per me iniziare a scrivere la terza, “Nemico invisibile”, poiché erano passati alcuni mesi della prima stesura del secondo libro, nel frattempo avevo scritto un altro romanzo in un altro genere e stavo leggendo un sacco di libri diversi, che mi erano piaciuti molto, ma non avevano nulla a che vedere con la mia voce che in quel periodo era ancora molto fragile. Perciò avevo deciso di concentrare la maggior parte delle mie letture sui libri in inglese dello stesso genere della mia serie (fantascienza). Tutto ciò ebbe l’effetto di alimentare la mia fantasia e la mia creatività, e anche le mie emozioni riguardo alla storia, senza influenzare il tipo di parole che preferisco usare o il modo in cui le uso.
Durante la stesura di “Ritorno a casa”, invece, ho avuto la fortuna di trovare alcuni libri in italiano con tematiche molto simili al mio, che mi sono stati di grande aiuto nel ricreare la giusta atmosfera nella mia mente, ai quali ne ho affiancati altri di generi diversi, ma che si addicevano al mood della mia storia. A tutto ciò ho aggiunto la costante lettura di libri di fantascienza in inglese.
 
È anche vero che, come autrice, devo continuare a migliorare il mio vocabolario e far crescere il mio stile, altrimenti i miei futuri libri rischiano di diventare un po’ ripetitivi, ma ciò rappresenta un processo più lento che non avviene di certo da un giorno all’altro. Leggere molto aiuta a renderlo più intenso, ma non tutte le letture sono uguali né sono adatte a ogni autore.
 
E voi cosa fate? Leggete libri in un’altra lingua? In che modo i libri che leggete influenzano il vostro stile? Come li scegliete?
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Di Carla (del 06/09/2013 @ 09:05:27, in Lettura, linkato 2547 volte)


 Belle idee, edizione scadente

 
Mi sono imbattuta in questo libro qualche anno fa, non ricordo neppure come. Ultimamente me lo sono ritrovata e ho deciso di leggerlo. Così facendo, ho scoperto con piacere il catalogo di libri pubblicati da questo editore (che in realtà è un’associazione), tutti di genere fantascientifico. Per quanto elogi l’iniziativa di dare più spazio a questo genere nell’editoria italiana, noto però che i risultati non sono dei migliori.
La trama di questo romanzo è molto interessante. Si tratta di un thriller fantascientifico con un bel po’ di azione e suspense. La storia in sé è molto originale e godibile. Purtroppo l’edizione non è all’altezza del resto. Prima di tutto non c’è sufficiente suddivisione delle scene. Poco dopo l’inizio a un certo punto il libro continua senza interruzioni fino alla fine. Inoltre il testo è disseminato di refusi e, temo, anche veri errori (visto che si ripetono). La formattazione è a tratti pessima, come se fosse stata fatta di corsa.
Tutto questo riduce notevolmente la leggibilità del libro e vanifica in parte quanto di buono ci sia in esso. Però devo ammettere che l’ho letto con molto interesse, perché volevo sapere come andava a finire, segno che il testo in sé non è affatto male, per quanto un editing più approfondito gli avrebbe di certo giovato, soprattutto nell’utilizzo un po’ troppo disinvolto dei punti di vista, che disorienta durante la lettura.
Ciò che mi ha lasciato perplessa è il finale troppo aperto. Nel leggerlo possiamo supporre che le cose vadano in un certo modo, ma non ce n’è affatto la certezza. Sembra quasi che ci debba essere un sequel, che però non mi pare sia stato mai pubblicato. Insomma, mi ha un po’ deluso.
In poche parole, quattro stelle all’autore, ma due all’editore. Per cui la media non va oltre il tre.
 
 
Leggi tutte le mie recensioni e vedi la mia libreria su:
aNobii:
http://www.anobii.com/anakina/books
Goodreads: http://www.goodreads.com/anakina
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Di Carla (del 11/09/2013 @ 12:20:42, in Lettura, linkato 3017 volte)

 Leggera e divertente
 
Due gemelle identiche ma opposte sono lo strumento con cui Martina Munzittu si diverte a esplorare il rapporto tra due donne, e ci riesce molto bene. Quello delle gemelle identiche che fanno di tutto per essere diverse è qualcosa di molto comune, ma la Munzittu va oltre, estremizzando questo concetto e proponendoci Lucy e Poppy, due ventenni londinesi, che forse anche a causa della giovane età, e dell’ingenuità che ne consegue, sembrano fare di tutto per distinguersi l’una dall’altra, sotto ogni aspetto. Da una parte abbiamo Lucy, quella “normale”, con una casa, un lavoro, ma purtroppo single. Dall’altra Poppy, quella “alternativa”, che ha dilapidato parte dei soldi ricevuti in eredità (comodo così!) per girare il mondo, che si ostina ad adottare usi e costumi di altre culture, possibilmente mescolandoli, alla ricerca di un qualcosa che forse neanche lei sa cosa sia.
Tra le due, paradossalmente, quella che pare di vedute più ristrette è proprio la seconda, chiusa nei suoi idealismi, al contrario della prima, più legata alla realtà che sembra sopportare meglio le stranezze della sorella. Ovviamente fino a un certo punto. Poppy fissata con il suo mondo alternativo si rifiuta di guardare la realtà che la circonda, la liquida considerandola peggiore della sua e arriva a non rispettarla, come accade in un episodio divertente (che non riferisco per evitare anticipazioni), che sarà causa di un forte contrasto tra le due sorelle.
Tutto ciò viene abilmente orchestrato in questa novella chick-lit, a tratti esilarante, che porta suo malgrado il lettore (la lettrice?) a scegliere da che parte stare.
Si tratta di una lettura che mi sento di consigliare a chi vuole passare un paio d’ore piacevoli e scoprire questa brava autrice. La Munzittu la offre gratuitamente in formato ebook nel suo sito in cambio dell’iscrizione alla newsletter. La versione cartacea è invece disponibile su Amazon.
 
 
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Di Carla (del 12/09/2013 @ 21:10:54, in Lettura, linkato 3239 volte)

 Un’appassionante space opera
 
C’è tanto lavoro dietro questo romanzo. Lo si percepisce dalla sua lunghezza, la complessità della trama, la quantità di personaggi e come le loro vicende sono intrecciate, la cura dei dettagli e persino la sua suddivisione in un gran numero di scene, che ci forniscono il quadro di una storia davvero imponente, una di quelle per cui non vedi l’ora di rimetterti a leggere.
In un’atmosfera un po’ alla Star Trek troviamo l’equipaggio della Hudson, la prima astronave a lasciare il sistema solare per raggiungere quello di una razza aliena, i Dremikiani. Il loro pianeta, Dremiks, è minacciato dalla parziale distruzione di una sua luna e gli umani si offrono di aiutarli a evitarne la distruzione in cambio dell’insediamento di una loro colonia sul pianeta. Da questo presupposto scaturisce la storia del capitano Brett Hill, il comandante Maggie O’Connell e tutti gli altri personaggi a bordo, incluso l’alieno Dwax. Ben presto ognuno di loro diventa nostro amico e impariamo a conoscere le dinamiche che li legano, in una missione che risulterà tutt’altro che semplice. Dietro di essa si nascondo infatti tutta una serie di intrighi che coinvolgono sia gli umani che di Dremikiani, ma non solo loro.
Preferisco non entrare in dettagli, per non togliere la sorpresa a chi lo leggerà. Basti solo dire che questo bellissimo romanzo mi ha catturato e divertito, e quasi mi è dispiaciuto che sia finito. Non è affatto facile gestire così tanti personaggi e riuscire comunque a renderli veri e ben distinguibili, ma Cassandra Davis ci è riuscita.
Se vi piacciono le storie con navi spaziali, viaggi interstellari e alieni, dovete leggerlo.
 
 
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Di Carla (del 17/09/2013 @ 20:29:22, in Scrittura & pubblicazione, linkato 3849 volte)

Courtesy of NASA/JPL-Caltech
Dopo la pausa estiva torna "Domande in cerca d'autore", con una nuovissima domanda e le interessanti risposte degli autori coinvolti.
Questa volta si parla di ambientazione, di che ruolo ha nelle storie, del perché la storia viene ambientata in un determinato luogo.

Che ruolo ha avuto l’ambientazione nella tua storia?
I fatti si svolgono in una città che ne ha influenzato la trama o si svolge in un luogo inventato?

Le risposte a questa interessante domanda sono riportate nel blog di Giovanni Venturi. Tra di essere c'è la mia su "Deserto rosso", ovviamente parlo di Marte, che potete vedere in questa foto del Monte Sharp scattata da Curiosity (crediti: NASA/JPL-Caltech).

Siete curiosi?
Allora fate clic qui e leggete anche le risposte degli altri autori. Avrete modo di conoscere qualcosa sulle loro storie e magari scoprirete qualche nuovo libro da leggere.

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Di Carla (del 22/09/2013 @ 03:03:29, in Scrittura & pubblicazione, linkato 4442 volte)

Qualche mese fa ho inaugurato la serie di post, in giro per i blog di alcuni autori indipendenti italiani, intitolata “Domande in cerca d’autore”, in cui il proprietario del blog ospitante faceva ai suoi ospiti una domanda relativa al loro rispettivo libro.
La mia è stata: “Qual è, secondo te, il personaggio più originale del tuo libro, quello che in qualche modo lo impreziosisce? Descrivilo.
Adesso vorrei rispondere anch’io a questa domanda.
 
In realtà, è forse Anna Persson il personaggio più originale di “Deserto rosso”, cioè la protagonista, ma uno degli elementi della storia che ne fa risaltare ancora di più le caratteristiche è proprio il suo conflitto, nel bene e nel male, col personaggio di Hassan Qabbani. Per cui, dovendo scegliere un personaggio che impreziosisce la storia, è senza dubbio lui quello più adeguato. Inoltre, non vi nascondo che sia anche il mio preferito, cosa che appare evidente anche dal fatto che è senza dubbio lui ad avere le battute di dialogo migliori, il più delle volte usate proprio per interagire con Anna.
 
Hassan è canadese, ma di chiare origini mediorientali, sebbene sia più evidente dal suo nome che dal suo aspetto. Da quale Paese provenga non viene specificato, non ha molta importanza, sappiamo solo che è uno in cui si parla l’arabo. È un ex-militare e un medico. Ha studiato medicina durante il periodo di ferma nell’esercito. Ha anche un brevetto da pilota. Dopo aver lasciato l’esercito è entrato nell’Agenzia Spaziale Canadese e tramite essa è approdato alla NASA nell’ambito del reclutamento per il programma spaziale Isis, che ha come scopo la colonizzazione di Marte.
Dopo cinque anni di addestramento è stato assegnato alla missione Isis 2, di cui avrebbe avuto il comando, ma faceva anche parte dell’equipaggio di riserva la missione precedente. In seguito alla rinuncia del medico della missione Isis, Dai Liang, all’ultimo momento Hassan ha preso il suo posto. Si è ritrovato quindi ad andare su Marte insieme ad Anna Persson, Dennis e Michelle Francis e Robert Green.
 
All’inizio della storia, in “Deserto rosso - Punto di non ritorno”, Hassan ci viene presentato esclusivamente dal punto di vista di Anna. Ma il primo episodio non è il vero inizio della storia, bensì è situato da un punto di vista cronologico quasi nel bel mezzo di essa. Sappiamo solo che Anna ha una pessima opinione di lui, ma anche che lei ha una certa avversione per gli uomini di origine mediorientale. È evidente che c’è dell’altro sotto a spiegare l’odio che lei afferma di provare verso Hassan.
Che cosa è successo veramente prima?
 
Ciò viene mostrato in parte già in “Deserto rosso - Abitanti di Marte”, ma molto altro verrà alla luce nell’ultimo episodio “Deserto rosso - Ritorno a casa”.
Già in “Deserto rosso - Nemico invisibile”, però, abbiamo avuto modo di comprendere un po’ di più del carattere di questo personaggio.
Hassan non è affatto una persona facile da gestire, è uno di quei personaggi che si odia o si ama. Difficilmente suscita indifferenza. È un uomo orgoglioso, molto quadrato (come ci si aspetta da un ex-militare) e anche molto discreto, cosa che lo rende misterioso e potenzialmente pericoloso, poiché è difficile comprendere le sue intenzioni. Dotato di una certa ironia e soprattutto di un naturale sarcasmo, è un manipolatore e usa questa sua capacità per ottenere ciò che vuole. Non ama però essere a sua volta manipolato ed è molto vendicativo. Sa di far paura ad Anna e in “Abitanti di Marte” non esita a usare questo suo potere per portare avanti la sua vendetta nei confronti della donna.
Ciò che non sappiamo è però cosa sia successo in passato. Da cosa è scaturita la guerra fredda tra Anna e Hassan in quei mille giorni di permanenza su Marte?
 
In “Nemico invisibile” Hassan si mostra finalmente a noi per quello che è, ma è solo in “Ritorno a casa” che conosceremo tutti i suoi segreti e scopriremo il suo vero punto debole, l’unico in grado di mettere in discussione tutte le sue convinzioni e spingerlo a compiere azioni inattese.
Ma forse immaginate già di cosa si tratti.
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Il 3 e il 4 ottobre si terrà presso l'Università degli Studi di Salerno a Fisciano l'evento COM:UNI:CARE Live Conference, che si propone di dare uno sguardo contemporaneo sulla comunicazione digitale in Italia.
L'evento, che fa parte del Progetto WebIrradiando, sarà anche trasmesso in diretta streaming su internet.

Perché ve ne parlo?
Perché ci sarò inch'io come relatrice!
Giovedì 3 ottobre dalle 12.15 alle 13.30 presenterò insieme all'amico Omar Serafini l'intervento "Modelli tradizionali e nuovi: due esperienze contemporanee". In particolare Omar parlerà del podcast Fantascientificast, mentre io concentrerò il mio intervento sul fenomeno emergente degli autoeditori digitali indipendenti, insomma sul self-publishing.

Se siete o sarete in zona, venite ad ascoltarci e a conoscerci di persona. In caso contrario, potrete seguire tutto l'evento online a questo link: http://comunicareliveconf.unisa.it/

Di seguito potete leggere l'abstract del mio intervento.

Il self-publishing è un formato editoriale la cui origine si perde nel passato, ma che negli ultimi anni ha subito un'imponente evoluzione dovuta alla comparsa degli ebook e in particolare della piattaforma di pubblicazione Kindle Direct Publishing di Amazon, che hanno virtualmente azzerato i costi relativi alla produzione dei libri e alla loro distribuzione.
Per quanto ciò in teoria fornisca a chiunque l'opportunità di pubblicare il proprio manoscritto nel cassetto, senza particolari pretese, il vero self-publishing deve però essere considerato un mestiere a tutti gli effetti, non un hobby, in quanto, se si mette in vendita un prodotto, è necessario rispettare il proprio potenziale acquirente, in questo caso il lettore, assicurandogli determinati standard di qualità, come per qualsiasi altra forma di editoria. In ultima analisi è proprio il lettore a sostituire l'editore tradizionale, facendo da filtro e giudice delle opere autopubblicate, decidendo se farne un bestseller o lasciarle scivolare nell'oblio.
In questo contesto il vero self-publisher svolge un triplice ruolo: autore, editore e imprenditore. Come tale gestisce le proprie pubblicazioni e si circonda di figure professionali, con le quali collabora per portare avanti il proprio progetto.
La scomparsa all'interno di questo modello editoriale di una figura esterna, che stabilisca ciò che merita di essere pubblicato in base alla sua commerciabilità, determina inoltre il rifiorire di generi letterari considerati dall'editoria tradizionale di nicchia, e quindi snobbati da essa, che trovano nel self-publishing una nuova chance di riproporsi al grande pubblico. L'esempio più lampante a questo proposito è fornito dalla fantascienza nel mercato editoriale italiano.

Vi aspetto a Salerno!

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Sono riusciti a fuggire.
E stanno tornando a casa.
Ma non sono soli.


Cos'è l'entità che vive in Melissa?
Qual è il suo intento?
Riusciranno Anna e Hassan a portarlo a compimento?

Al loro ritorno, i superstiti della missione Isis vengono accolti come degli eroi, ma non possono goderne. L’intento che perseguono ha priorità su tutto il resto.
Mentre Anna lotta con le insidie recate dalla stessa Terra e quelle che coinvolgono i suoi sentimenti, Melissa sul pianeta rosso si ritrova a esplorare più a fondo la natura umana. Nel frattempo qualcuno, incuriosito dall’improvvisa accelerazione dell’intero programma Isis, inizia ad avere dei sospetti.
Ora che l’avventura su Marte è finita, che ne sarà della Terra?

"Ritorno a casa" è l'episodio conclusivo del romanzo a puntate "Deserto rosso", che approda su Amazon, inMondadori, Kobo, iTunes, Google Play e Smashwords.
Avete dovuto attendere altri cinque mesi per poter leggere questo libro, ma non è stata vana. "Ritorno a casa" è ancora più lungo dell'episodio precedente, è infatti un romanzo di circa 96.000 parole.
Finalmente saprete come si concluderà la storia. In un alternanza di passato e presente tra la Terra e Marte, seguirete in parallelo gli avvenimenti successivi al ritorno dei superstiti dell'Isis sul nostro pianeta e ciò che sta accandendo alla comunità marziana sul pianeta rosso. Ma nel contempo vedrete ricostruita una catena di eventi del passato, da prima del lancio dell'Isis fino al suo arrivo a destinazione, che faranno luce sul difficile rapporto tra Anna e Hassan, che all'inizio della serie erano coinvolti in una sorta di guerra fredda. È arrivato il momento di scoprirne le cause e di svelare l'ultimo segreto di Hassan, che in questo episodio ci mostra le sue motivazioni e il suo unico punto debole.
Anna, dal canto suo, ci coinvolgerà nella sua lotta interiore tra le due parti di sé e i suoi sentimenti contrastanti per Jan e Hassan, mentre il passato torna a tormentarla e il mondo intero è ignaro del pericolo che sta correndo.
E stavolta siamo davvero alla fine della storia.
Oppure no?

Non vi ricordate "Nemico invisibile"? Nessun problema, all'inizio dell'ebook, al solito, c'è un riassunto della puntata precedente nello stesso ordine in cui i fatti sono narrati nel libro.

Ecco la storia di "Ritorno a casa".
La Terra.
È la loro casa, vi sono nati e cresciuti, ma allo stesso tempo non vi hanno mai messo piede. E così la commozione di Anna e Hassan nel far ritorno al proprio pianeta, dopo quasi cinque anni, si accompagna alla meraviglia dell’entità estranea, che portano con sé, nell’approdare a un nuovo mondo.
I due superstiti della missione Isis vengono accolti come degli eroi, ma non possono goderne. L’intento che perseguono ha priorità su tutto il resto.
Accanto alla lotta interiore di Anna tra la nuova e la vecchia sé, si consuma quella contro le insidie recate dalla stessa Terra, e dai suoi abitanti, e quella ben più complessa che coinvolge i suoi sentimenti, che la costringeranno a compiere un’importante scelta per il suo futuro. Sul pianeta rosso, intanto, mentre la sua comunità accoglie l’equipaggio dell’Isis 2 e si prepara a fare altrettanto con la missione successiva, Melissa si ritrova a esplorare più a fondo la natura umana, dividendosi tra timore e disprezzo nei suoi confronti, e un crescente senso di appartenenza.
Ma qualcuno, incuriosito dall’improvvisa accelerazione dell’intero programma Isis, inizia ad avere dei sospetti.
Ora che l’avventura su Marte è finita, quale sarà la scelta di Anna? Che ne sarà della Terra?

L'unico modo per scoprirlo è leggere "Deserto rosso - Ritorno a casa".

Lo potete acquistare su:
- Amazon a 89 centesimi di euro (è disponibile in tutti i siti Amazon), in formato per lettore Kindle o applicazione Kindle;
- inMondadori a 89 centesimi di euro, in .epub;
- Kobo a 89 centesimi di euro, in .epub;
- iTunes a 99 centesimi di euro, in .epub;
- Google Play a 97 centesimi di euro, in .epub;
- Smashwords a 1,19 dollari (l'equivalente di circa 89 eurocent), in .epub, .mobi, .pdf, .lrf e .pdb, cioè per qualsiasi lettore o computer.
Sarà presto disponibile su Barnes & Noble, Diesel eBooks Store e Sony Reader Store.

Tornate a casa con Anna e scoprite l'intento di Melissa.
Ma ricordate: Anna sa cosa deve fare.

Eccovi il booktrailer realizzato da Fabio Delfino. Le immagini del video e della copertina sono di NASA/JPL-Caltech, NASA/Goddard, NASA/JSC ed ESA/Luca Parmitano.
La copertina come pure la sceneggiatura del trailer sono firmate da me.
La musica invece nasce dalla fusione di due brani di Free Stock Music, da me poi remixati.

Vi auguro buona visione e, se vi piace, condividetelo con i vostri amici.

Non avete letto le puntate precedenti? Trovate i primi due a partire da soli 75 centesimi (promozione solo su Amazon e Kobo/inMondadori) e il terzo a partire da 89 centesimi!
Fate clic sui titoli per tutte le opzioni di acquisto e maggiori informazioni sugli ebook:
"Deserto rosso - Punto di non ritorno";
"Deserto rosso - Abitanti di Marte";
"Deserto rosso - Nemico invisibile".
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Di Carla (del 07/10/2013 @ 23:37:29, in Scrittura & pubblicazione, linkato 3780 volte)


E siamo arrivati alla sesta puntata di "Domande in cerca d'autore", con cui continua il girovagare di un gruppo di autori indipendenti nei blog dei loro colleghi per rispondere a una loro domanda.
Oggi approdiamo nel blog di J. Shoulderblade, che vuole investigare sulle motivazioni che ci spingono a scrivere e pubblicare le nostre storie.

Questo libro l'hai scritto per poter far sì che vendesse o hai sempre preferito le tue idee e il tuo modo di scrivere a quello che potrebbe piacere al lettore mainstream?

Nel blog di J. Shoulderblade trovate le risposte a questa domanda, inclusa la mia relativa alla serie "Deserto rosso", in cui confesserò cosa mi ha spinto a scrivere questa storia.

Siete curiosi?
Allora fate clic qui e leggete anche le risposte degli altri autori. Avrete modo di conoscere qualcosa sulle loro storie e magari scoprirete qualche nuovo libro da leggere.

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Di Carla (del 11/10/2013 @ 05:50:14, in Scrittura & pubblicazione, linkato 2858 volte)

Poco più di sei mesi fa festeggiavo le mie prime 1000 copie vendute in appena 10 mesi di carriera da autrice, che pretende di far pagare qualcosa agli altri per leggere i suoi libri. Ed ecco che già da qualche giorno questa cifra è più che raddoppiata in quasi metà del tempo! Anzi, siamo quasi arrivati a 2600.

Si tratta soltanto di numeri, che fanno anche sorridere, se paragonati a quelli di altri autori, ma per me hanno un valore speciale (oltre al fatto che sono riferiti ai miei libri, ovviamente).

Prima di tutto perché noto con piacere e un pizzico di incredulità una crescita costante nella popolarità della serie di "Deserto rosso", che appena due settimane fa vedeva pubblicato il suo ultimo episodio. Questa crescita, per quanto sperata, mi rendo conto di come sia ben al di sopra delle aspettative di qualche tempo fa. Mentirei se dicessi che è frutto di un progetto attentamente pianificato. Tante cose sono state pianificate, ma altrettante le ho apprese strada facendo e tuttora le sto apprendendo, e in ogni caso i risultati non erano affatto prevedibili, neanche nei miei sogni più spregiudicati.

Alla fine del 2012 avevo venduto 500 copie (in 7 mesi) e mi ero posta come obiettivo (potete leggerlo in questo post) di venderne il doppio, cioè 1000 copie, nel 2013.
Si trattava di un obiettivo su cui non avevo il minimo controllo, insomma era più che altro una speranza, anche perché allora non avevo la minima idea di cosa sarebbe successo dopo. Avevo appena iniziato a scrivere "Nemico invisibile", consapevole di avere a che fare con un libro difficile e lungo. E, una volta pubblicato, non sapevo che avrei dovuto affrontarne uno ancora più difficile, "Ritorno a casa". Non sapete da quanti dubbi sono stata assalita tra giugno e l'inizio di luglio, quanti cambiamenti e aggiustamenti ho apportato, finché non sono stata certa di aver messo insieme un degno finale per tutta la serie.

Ora il 2013 non è ancora finito e di copie ne ho vendute oltre 2000 dal primo di gennaio, cioè il doppio di quella cifra che mi sembrava un traguardo quasi irraggiungibile solo lo scorso dicembre. Se ci penso, dico: "Wow!"
Persino io resto senza parole. E sapete che non è facile!

Ma il valore speciale di questi numeri è dato dal significato reale che hanno, perché rappresentano l'insieme delle persone che non solo hanno acquistato i libri, ma in media (recensioni, commenti, mail ecc... alla mano) li hanno apprezzati davvero e continuano a dimostrarmi il loro supporto e consenso ogni singolo giorno, con i loro commenti, le loro condivisioni, le loro gentilezze, i loro gesti di amicizia, l'affetto sincero. Questo è ciò che mi rende veramente felice e ripaga gli sforzi compiuti nell'ultimo anno e mezzo nell'ambito del mio progetto editoriale per scrivere, revisionare, formattare, pubblicare e promuovere ben quattro libri. È stata un'esperienza intensa, in cui mi sono messa davvero alla prova, al limite delle mie stesse capacità, ma allo stesso tempo mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di conoscere tutti voi.
Per cui GRAZIE davvero a tutti, lettori, collaboratori, amici, GRAZIE!

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